Un applauso scrosciante ha accompagnato l'ingresso di Ligabue nell'Auditorium di Radio Italia.
Curiosità, aneddoti e momenti di vita sono stati raccontati durante questa lunga intervista con Paola Gallo.
Questo è un momento decisamemte positivo per il Liga, dopo aver ricevuto la certificazione "Platino" per il disco "Giro del Mondo" arriva la notizia che per "Campovolo-La Festa" del 19 Settembre sono già stati venduti 80.000 mila biglietti.
Ma le notizie non finiscono qui, infatti, oggi a grande sorpresa è stato annunciato che sarà proprio Ligabue ad aprire RadioItaliaLive Il Concerto, un'occasione per festeggiare insieme a noi i suoi 25 anni di carriera.
Partiamo dai quattro inediti di questo disco, credo che 25 anni dopo non sia facile non accomodarsi sui propri suoni e clichè, invece le canzoni inedite di questo disco sono totalmente nuove, alcune virano al punk rock internazionele, c'è anche un accenno folk e comunque c'è una volonta nuova di raccontarsi.
Sono quattro canzoni diverse tra di loro, due sono canzoni che ho dato a Luca Carboni ed Elisa, quella di Elisa "A modo tuo" sono stati loro (indicando il pubblico) a chiedere di cantarla, continuavo a leggere dei post su "barMario".
Invece con "C'è sempre una canzone" io e il mio gruppo stavamo giocando con questo brano ed è venuto un arrangiamento che sembrava divertente e quindi abbiamo deciso di farla uscire.
Le altre due canzoni hanno dei temi abbastanza forti, "I Campi in Aprile" racconta la storia di un ragazzo morto a 19 anni a dieci giorni dalla Liberazione.
"Non ho che te" invece è una canzone che spiega quante difficoltà si devono affrontare nel perdere il posto di lavoro quando sei una persona di mezz'età e quanto questo possa comportare una vera crisi di identità.
Cosa ti ha protetto di più in questi anni dalla tentazione del delirio di onnipotenza?
Non so se sono stato protetto, forse sono in pieno delirio di onnipotenza (scherza Liga).
Il primo disco è uscito che avevo 30 anni, ho fatto un pò di mestieri da lunedì a venerdì, 8 ore al giorno, dalla fabbrica alla campagna, ai libri contabili.
Dai primi pezzi "Balliamo sul mondo" e "Urlando contro il cielo" si sente che ero una persona compressa, credo di aver apprezzato quello che noi definiamo mestiere, ma in realtà è un grandissimo gioco e quando te ne rendi conto puoi anche divertirti nel farlo, questo forse un pò ti può proteggere.
"Mia madre che prepara la cena cantando Sanremo..." a che canzone pensi se pensi a "Per sempre"?
Mia madre cantava soprattutto Orietta Berti, probabilmente la canzone potrebbe essere 'Io tu e le rose', in casa mia girava solo liscio, lo scrivere canzoni rock può essere stata una reazione (scherza Liga).
"Giro del Mondo": Shangai, San Paolo, Roma, Firenze, Milano, tutte insieme in un solo documento, cosa ti sei portato a casa? Il libro che stavi comprando sulla bancarella a San Paolo l'hai preso?
No, non l'ho comprato, ero incuriosito ma non sapendo il portoghese ho portato a casa regali per altri, ma soprattutto ho la sensazione di aver fatto un'esperienza che non voglio dire irripetibile perchè voglio pensare che sia ancora possibile ripetere, un'avventura che mi ha dato molta energia, ho avuto la sensazione che girando tutto il mondo non fosse poi così grande per questo l'abbiamo rappresentato nella copertina così anche perchè altrimenti non ci sarebbe stato tutto (scherza Liga).
Per caso hai portato a casa delle canzoni?
No, nel senso che non le ho scritte li, però continuo a scrivere costantemente.
Ascoltando "I campi in Aprile" ho provato molta commozione, per il tema sicuramente, ma anche perchè non sono in molti a cantare gli anti eroi, non è conveniente cantarli, è una necessità che tu hai?
Ho un debole, siccome la nostra memoria è sempre più corta, credo che oggi un ragazzo abbia un rapporto con La Resistenza molto più lontano di quanto io non ce l'abbia con la prima guerra mondiale.
Nella realtà invece quella è una lezione storica che va ricordata, ci sono dei ragazzi che hanno scelto di mettere a repentaglio la propria vita pur di difendere un ideale di libertà.
La mia memoria si è attivata un giorno vedendo su un cippo a Correggio il nome di Luciano Tondelli, combinazione del mio nome con il cognome dello scrittore Pier Vittorio Tondelli, a quel punto mi è caduto l'occhio sulla data di nascita e di morte ed è stato impossibile non pensare a che storia ci fosse dietro, questo ragazzo è morto in uno scontro a fuoco a 10 giorni dalla Liberazione. Il fatto che sia morto così giovane non gli ha permesso neanche di avere l'appellativo di eroe. Lui sarà per sempre un ragazzo che però ci ha messo la sua vita perchè noi potessimo godere delle libertà di cui godiamo tutt'oggi, questa cosa dovrebbe essere ricordata.
Il sogno è un tema ricorrente, citando "Lambrusco & Pop Corn", com'è stata la vita che prima e dopo il sogno bisognava vivere?
Se per sogno intendiamo i "Sogni di Rock'n'roll" che è stata la mia prima vera canzone, quella dalla quale sono nate tutte le altre, è chiaro che la vita è cambiata radicalmente, ovviamente in meglio e si sente dal fatto che nei primi pezzi facevo sentire la compressione, "Balliamo sul mondo" è un urlo disperato, con "Urlando contro il cielo" c'era la voglia di poter pensare di raschiare il più possibile il meglio della vita.
Non sono per mia natura fatto per fare lo stesso tipo di lavoro otto ore al giorno, e il fatto di aver potuto nel tempo fare questo mestiere mi ha permesso di vedermi più al mio posto, più centrato, sapere che le mie canzoni possono portare sollievo, speranza e anche energia quando ne hai bisogno mi fa piacere e da questo punto di vista mi sento veramente utile e appagato, però, pensare di essere appagati può portare anche un pò sfiga, intanto nel dirlo, in genere quando uno è appagato rischia un pò di sedersi.
E' giusto dire che il mondo artistico l'hai avuto all'altezza dei sogni che avevi?
La vita che sognavo sì, ovviamente io ho prodotto sempre il meglio che potevo, il mondo per come lo sognavo no, e non credo che mai lo vedrò, però è bello pensare che può essere in divenire.
C'è ancora qualcosa che continui a rimandare con la scusa del rock'n'roll?
No, in genere non rimando, tendo ad affrontare le cose, sono uno di quelli che pensa che quando il dente va tolto, va tolto.
Uno dei momenti nel quale ti sei pavoneggiato di più?
Non saprei, vedendomi a distanza di tempo sorrido, quando mi guardo i primi tempi su un palco, i primi videoclip vedo che stavo cercando di essere convincente ma avevo ancora bisogno di un pò di lavoro, nel video "Non è tempo per noi" veramente non riesco a non ridere di me.
Si pensa che abbia fatto una gavetta lunga, in realtà è stata brevissima, ho cominciato nell'87 a fare pochi concerti in provincia di Reggio Emilia e nel '90 sono uscito con il primo tour.
All'epoca i mezzi erano così tanti che facemmo due video al prezzo di uno, "Non è tempo per noi" e "Marlon Brando è sempre lui" sono fatti tutti e due nello stesso teatro, uno nel pomeriggio col teatro vuoto e l'altro col teatro pieno la sera.
Quello del 19 Settembre hai promesso essere uno dei concerti più lunghi di sempre
L'ha promesso Maioli (manager storico di Ligabue ndr), ognuno ha il suo ruolo, io canto e Maioli fa marketing, a parte gli scherzi, immagino sarà così, perchè farò integralmente il primo disco "Ligabue" con I Clandestino, integralmente "Buon Compleanno Elvis" con La Banda e il meglio di "Giro del Mondo" con Il Gruppo, credo durerà tre ore, ho letto in rete che ci sono persone che si aspettano sette ore ma non puntiamo allo sfinimento delle persone davanti.
Dovresti seguire qualcuno su Twitter
Dovrei seguire qualcuno? Perchè bisogna seguire? Non twitto, il mio staff fa i tweet per me, mettiamola così, non sono sufficientemente social per come mediamente si è social in questo periodo però sono collegato col 2015.
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