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Bardo, dal passaporto ai soldi per il viaggio: tutte le contraddizioni di Touil

La versione del 22enne non combacia con quella della madre. Gli inquirenti stanno cercando di capire come abbia pagato la traversata

polizia

Lo smarrimento del passaporto e i soldi usati per giungere in Italia: sono questi gli elementi contraddittori su cui investigatori e inquirenti che indagano sul caso di Abdel Majid Touil, il marocchino arrestato nell'hinterland milanese su mandato di cattura delle autorità tunisine per l'attentato al Museo del Bardo, stanno cercando di far luce.

Il 22enne, come riporta "Il Giorno", al giudice ha dichiarato: "Non avevo il passaporto in originale perché lo avevo perso nella corsa verso il barcone in Libia". Dunque quando il 15 febbraio Touil è sbarcato a Porto Empedocle con sé avrebbe avuto solo la fotocopia del documento. Ma ciò contraddice quanto dichiarato dalla madre del ragazzo. Lei, per spiegare la denuncia tardiva di smarrimento, ha sostenuto: "So solo che mio figlio aveva un passaporto, aveva documenti... lo ha bagnato solo durante il viaggio, rovinandolo...".

C'è però il sospetto che il passaporto possa essere stato venduto dallo stesso Touil per pagarsi la traversata. Anche su quei soldi, infatti, la versione del ragazzo e quella della madre entrano in contraddizione. Lui ha riferito che per arrivare in Italia è stato aiutato dalla donna "che mi ha inviato il denaro, circa 3mila euro, per il viaggio". Mentre la madre ha detto di non sapere quanto abbia speso e che "ha fatto tutto con i suoi soldi".

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