L’industria farmaceutica in Italia

L’export traina l’industria farmaceutica italiana

Tra 2010 e 2014 le esportazioni di vaccini e farmaci sono cresciute del 50,2% in valore

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La Farmaceutica è uno dei fiori all'occhiello della nostra industria, tanto da rendere l'Italia il secondo produttore dell'Unione europea. Non solo, tra il 2010 e il 2014 l'Italia è il Paese che ha registrato la più elevata crescita del valore delle esportazioni di farmaci e vaccini.

Stando alle cifre contenute in un rapporto redatto da Farmindustria, l'Associazione delle imprese del farmaco aderente a Confindustria, il settore farmaceutico italiano ha realizzato nel 2014 un fatturato di 29 miliardi di euro e conta 63 mila addetti.

Come anticipato, tra il 2010 e il 2014, le esportazioni italiane di farmaci e vaccini sono aumentate del 50,2% in valore, contro il +21% della Germania, il 3,5% della media di Francia, Regno Unito e Spagna, il 13,6% in più rispetto alla media Ue dei 15, il 25,5% in più della media Ue dei 13 e, infine, il 16,1% in più del totale dell'Unione europea dei 28.

Quantitativamente, l'Italia ha registrato una crescita delle esportazioni farmaceutiche pari al 15,8% rispetto, ad esempio, del 13,5% della Germania. La media di Francia, Regno Unito e Spagna ha invece riportato una flessione del 14%, mentre l'Unione europea dei 28 ha visto crescere le esportazioni del 3,2%.

La bilancia commerciale del settore farmaceutico nel 2014 si è presentata in attivo di 5,2 miliardi di euro.

Oggi più che mai, l'export è fondamentale per il settore farmaceutico. Basti pensare che le esportazioni, ad oggi, rappresentano il 72% del totale del fatturato, contro il 46% di dieci anni fa.

Ma la ripresa dell'export non ha giovato solo al fatturato del settore, anche l'occupazione ha risentito (positivamente) della crescita dell'industria farmaceutica. Complessivamente, nel corso del 2014, ci sono state 6 mila nuove assunzioni (2 mila delle quali hanno riguardato lavoratori under-30).