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Ad aprile l’export extra-Ue è sceso del 2,2%

Mentre le esportazioni scendo l’import sale di 1,5 punti percentuali. Tuttavia il saldo rimane in attivo per oltre miliardi di euro

ansa

Come visto qualche giorno fa, a marzo le esportazioni hanno registrato l'ennesima variazione positiva portando così il saldo della bilancia commerciale del Paese a quattro miliardi di euro. Al dato di marzo un importante contributo era arrivato dal commercio verso i Paesi extra-Ue, un indicatore che ad aprile ha registrato, però, una variazione negativa.

Secondo quanto rilevato dall'Istat, infatti, nel quarto mese dell'anno i flussi commerciali con i Paesi al di fuori dell'Unione hanno registrato un calo del 2% per le esportazioni e una crescita dell'1,5% per le importazioni. Se si prendono invece in considerazione il primo quadrimestre del 2015 e l'ultimo del 2014 si notano crescite per entrambi i flussi: +4,8% per le esportazioni e +4,5 per le importazioni.

Su base annua l’export è stato interessato da una crescita del 12,2%, risultato di un aumento di tutte le componenti (soprattutto quello dei prodotti intermedi,+15.7%, e quello dei beni di consumo durevoli, +13,5%), esclusa l'energia (-1,7%).

Il saldo commerciale viaggia ancora in territorio positivo. Se si considera il mese di aprile la bilancia si attesta a 2.652 milioni di euro, mentre per il periodo gennaio-aprile a 19.1 milioni di euro.

A comportare la variazione negativa mensile di due punti percentuali del commercio verso l'estero sono state le performance negative rilevate per i beni strumentali, scesi del 6,8%, e per l'energia, -5,4%. In crescita del 5% si sono mostrati i beni di consumo durevoli, mentre una crescita più lieve è stata riportata da quelli non durevoli, +1,9%, e da quelli intermedi, +1%.

Il primo partner commerciale per crescita sono gli Stati Uniti , verso i quali le esportazioni ad aprile sono cresciute del +36,4%. Di rilievo anche la crescita dlele vendite verso la Cina, +17,9%, e verso i Paesi dell'EDA ( ovvero le Economie Dinamiche Asiatiche, quindi Thailandia, Malesia, Taiwan, Hong Kong, Singapore e Corea del Sud), +12,5%. Crollano le vendite verso Giappone e Russia, -6,6% e -29,5%.

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