RICORRENZA DEL CENTENARIO

Mattarella ricorda la Grande Guerra: "Tragedia che poteva essere evitata"

Nel centenario dell'entrata nel conflitto dell'Italia, il Capo dello Stato interviene a Monte San Michele (Gorizia): "I caduti ci chiedono la pace"

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"Non dobbiamo avere paura della verità. Senza la verità, senza la ricerca storica, la memoria sarebbe destinata a impallidire. E le celebrazioni rischierebbero di diventare un vano esercizio retorico". Sergio Mattarella lo ha detto in occasione del Centenario dell'entrata in guerra dell'Italia. "Il conflitto 1914-1918 - ha aggiunto il Capo dello Stato - fu una tragedia immane che poteva essere evitata. La guerra porta sempre sofferenza e morte".

"Dopo nulla fu uguale" - "Dopo quella guerra nulla fu uguale a prima - ha proseguito il presidente della Repubblica intervenendo a Monte San Michele, in provincia di Gorizia -. Il terribile conflitto, che flagellò l'Europa per quattro anni, disgregò imperi e depose regnanti. Abbattè antichi confini, fece nascere nuove nazioni, cambiò radicalmente mentalità, sogni, consuetudini, linguaggi".

"Portò modernizzazione a caro prezzo" - "La guerra fu anche un grande fattore di modernizzazione, industriale, scientifica, sociale. Ma mai crescita di modernità fu pagata a così caro prezzo", ha poi detto Mattarella. "Da un punto di vista umanitario fu una carneficina: vi persero la vita 10 milioni di militari e un numero indefinito di civili, vi furono milioni di feriti e di mutilati. Distrusse economie fiorenti, produsse lutti e devastazioni, fame e miseria".

"I caduti chiedono la pace" - "I caduti, di ogni nazione e di ogni tempo, ci chiedono di agire, con le armi della politica e del negoziato, perché in ogni parte del mondo si affermai la pace", ha detto il Capo dello Stato -. Si tratta del modo più alto per onorare, autenticamente commossi, il tanto sangue versato su queste pendici martoriate. E' questo il monito severo e accorato, che tutti avvertiamo qui, sul San Michele".

"Tricolore come simbolo delle sofferenze" - "Ci troviamo qui in rappresentanza del popolo italiano e in memoria dei combattenti e delle vittime di tutto il conflitto per rendere loro onore, per ricordare queste sofferenze e il desiderio di pace. Questo è il significato dell'esposizione del tricolore in questa giornata", ha proseguito Mattarella.

Mattarella cita Ungaretti - Il presidente della Repubblica, nel suo intervento, ha ricordato il verso di Giuseppe Ungaretti "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie", rammentando che il poeta all'epoca era "fantaccino", e che aveva fissato "in versi stupendi il senso di totale precarietà che regnava al fronte". In questo senso il presidente ha sottolineato che "non vi era bellezza tra le trincee", ma solo "orrori, atrocità e devastazione".