Iniezione letale: questa la sentenza federale per il ventunenne Dzhokhar Tsarnaev, l'attentatore della maratona di Boston nel 2013. I dodici della giuria popolare del Massachusetts hanno ritenuto validi i 17 capi d'accusa e condannato il ceceno musulmano: di nuovo una pena capitale per terrorismo in Usa. I familiari delle vittime e dei mutilati : "Giustizia è fatta. Come ha detto lui: occhio per occhio".
Pena capitale per terrorismo, Dzochar Tsarnaev pagherà con la vita l'attentato provocato il 15 aprile 2013 durante la maratona di Boston, nel Massachusetts. E' stata la giuria popolare composta da dodici membri a decidere la pena capitale, che arriva dopo la condanna all'ergastolo dell'8 aprile. Fiducia nella giustizia: questo il sentimento generale che ha seguito la notizia della sentenza. Per i familiari dei 3 morti e 260 mutilati dell'attentato "Giustizia è fatta", alcuni riprendono una frase dell'attentatore: "Come ha detto lui: occhio per occhio". Anche se alcuni familiari avevano chiesto "solo" l'ergastolo, l'America si ritrova unita nell'appoggiare una condanna a morte per terrorismo.
Sydney Corcoran, figlia di una donna che ha perso entrambe le gambe quel giorno, ha twittato: "Mia madre ed io pensiamo che sia stato lui stesso a togliersi il diritto di vivere", il tweet è accompagnato da una foto della famiglia abbracciata ed emozionata subito dopo aver appreso il verdetto. L'hashtag #BostonStrong, comparso anche su striscioni e cartelli, esprime il sollievo della città per l'epilogo della vicenda . Il quotidiano locale Boston Globe è tornato a ricordare le vittime pubblicando le foto dei loro volti, mente in alcuni commenti sui social compaiono foto di calici in alto: "Per i poliziotti, per chi i giudici e per l'Fbi: oggi sappiamo che un terrorista morirà"; qualcuno si spinge addirittura oltre: "Iniezione letale: avrei pensato a mille altri modi ma va bene questo". Solo l'avvocato di Tsarnaev, Carmen Ortiz, ha dichiarato: "Oggi non è un giorno per festeggiare ma per riflettere".