Gli Usa si sono detti "profondamente preoccupati" per la condanna a morte dell'ex presidente egiziano Mohamed Morsi. Per un responsabile del Dipartimento di Stato si tratta "di un'altra sentenza di massa, che riguarda oltre 100 imputati. E' una violazione degli obblighi internazionali dell'Egitto". Il ministero degli Esteri egiziano, da parte sua, ha espresso "risentimento per le reazioni di alcuni Paesi e organizzazioni internazionali".
"Commentare sentenze emesse da corti egiziane - sottolinea il ministero - è inappropriato e, dato che costituisce un'interferenza negli affari interni, è qualcosa che viene completamente respinto".
"Qualsiasi riferimento negativo alla magistratura egiziana - prosegue la nota - è completamente inaccettabile sia a livello ufficiale che di popolo", dato che tale istituzione "gode del rispetto di tutti i settori del popolo egiziano", sostiene inoltre il dicastero esprimendo "stupore per alcuni paesi che difendono persone accusate di atti terroristici" le quali vengono processate davanti a "tribunali civili".
"Quei paesi, al contempo", aggiunge la nota senza precisare a chi si riferisca, "ignorano o tardano di proposito nell'emettere dichiarazioni per denunciare il preoccupante attacco terroristico" compiuto sabato nel Sinai settentrionale in cui sono rimasti uccisi tre magistrati. "Invece di difendere in maniera presunta i diritti umani e respingere le sentenze, quelle parti dovrebbero curarsi dei fatti propri" senza "ingerenze negli affari di altri paesi, soprattutto dato che alcuni di loro patiscono per sfacciate violazioni delle più semplici regole della democrazia e dei diritti umani, incluse limitazioni imposte a giornalisti, giudici e social media, nonché per razzismo e xenofobia".
Ban Ki moon. "No alla condanna a morte" - Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki moon, ha espresso preoccupazione per la condanna a morte dell'ex presidente egiziano Mohamed Morsi e di altri cento dirigenti della Fratellanza Musulmana. Attraverso un portavoce, Ban ha ribadito il "no" delle Nazioni Unite alla pena capitale e ha rivolto un appello alle autorità del Caro perché evitino passi che minimo la pace, la sicurezza e la legalità nella regione.