Non c'è caldo né coronavirus che tenga: per celebrare i 40 anni del film "Un Sacco Bello" di Carlo Verdone i fan si sono ritrovati a centinaia il pomeriggio del 24 luglio nel quartiere di Vigne Nuove, a Roma. Il III Municipio ha voluto omaggiare l'attore e regista con una targa commemorativa della pellicola, apposta proprio ai piedi di quello passato alla storia come il Palo della Morte: il traliccio dove si davano appuntamento i protagonisti di uno degli episodi del film, Enzo e Sergio (Renato Scarpa), prima di partire alla volta di Cracovia.
Verdone si è concesso un vero bagno di folla insieme a Scarpa, sua spalla nel film. "Magari me viene er covid, lo sdereno co’ 10 minuti", dice riproponendo lo spirito da bullo di Enzo, uno dei suoi personaggi più conosciuti e amati. Tra aneddoti, curiosità e un omaggio a Ennio Morricone e Mario Brega, Verdone si è intrattenuto a chiacchierare con gli appassionati, firmando autografi e scattando selfie.
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"Questa targa la dedico a tutti voi, a questo quartiere", ha detto l'attore alla folla accorsa a festeggiare. "Quella scena girata qui ha avuto tanta poesia. Perché oltre che risate c'era poesia, un pizzico di malinconia e anche molta follia. Ve lo dedico con tutto il cuore". Ha poi commentato: "Quella Roma oggi non esiste più. Qui non c'era nulla, era l'ideale per rappresentare la solitudine del bullo. Una solitudine pero' poetica. Erano gli ultimi anni di una certa poesia di quella Roma".
Il lampione conosciuto da tutti come palo della morte, oggi non c'è più. Questo non impedisce ai fan a darsi appuntamento a ferragosto proprio in quel punto, per celebrare il film. Ed è proprio lì che Verdone e Scarpa hanno scoperto una targa commemorativa dedicata a loro e ai loro personaggi che resterà esposta in via Giovanni Conti.
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"Un sacco bello", uscito nel 1980, è il fortunato esordio come regista, sceneggiatore e attore di Verdone, che interpreta i tre protagonisti insieme ad altri tre personaggi secondari. E' ambientato a Roma nel giorno di Ferragosto ed è diviso in tre episodi. Nel primo Enzo, bullo quasi trentenne e privo di amici, convince Sergio a partire insieme per una vacanza in Polonia. Leo è ingenuo e goffo e ossessionato dalla madre che lo attende a Ladispoli, ma l'incontro con la turista Marisol fa cambiare i piani. E infine Ruggero, altro personaggio indimenticabile di Verdone, un hippie convinto di aver avuto una visione mistica che vive ritirato in una comunità in Umbria: durante la questua a Roma però, incontra il padre borghese per la prima volta dopo anni.