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Fecondazione eterologa, cade il divieto per le coppie con patologie genetiche

La Consulta dichiara illegittima la norma prevista dalla legge 40

ansa

Cade il divieto di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l'illegittimità di questa norma della legge 40 e del divieto di accedere alla diagnosi pre-impianto.

Si tratta di una decisione che dovrà essere ufficializzata dalla sentenza, ma che dà un nuovo scossone alla legge 40 sulla fecondazione, norma che a colpi di sentenze è stata via via svuotata e modificata per renderla aderente ai parametri costituzionali. Una delle più clamorose e recenti modifiche è stata quella sulla fecondazione eterologa, prima vietata in Italia e poi, circa un anno fa, ammessa grazie alla sentenza firmata Giuseppe Tesauro, allora presidente della Corte.

Ora "le istanze di quelle coppie che chiedono l'accesso ai trattamenti sanitari affinché siano rispettati diritto alla salute e principio di uguaglianza" troveranno risposta, afferma uno dei legali delle coppie che si sono rivolte al Tribunale di Roma, dando vita alla causa."Oggi - dicono altri avvocati - è un giorno importante per tante famiglie. Questa era l'unica decisione che la Corte poteva prendere perché l'unica che equivale al rispetto di diritti fondamentali delle persone".

Quella trapelata oggi però un'indiscrezione che ora dovrà incrociarsi con l'atto che uscirà dalla Corte, non appena sarà depositato. Solo così si potrà capire come e con che confini vengono garantiti ed eventualmente circoscritti l'accesso alla fecondazione per le coppie con patologie e quello alla diagnosi pre-impianto. L'ipotesi più fondata è che la Corte si appresti a redigere, attraverso il giudice Rosario Morelli, relatore della causa, una sentenza cosiddetta additiva, in cui cioe' la Corte aggiunge un contenuto normativo assente, in questo caso prevedendo che il ricorso alla procreazione assistita sia consentito, come già previsto, nei casi di sterilita' o di infertilita' inspiegate, nonché di coppie fertili - e questa sarebbe l'aggiunta - portatrici di patologie genetiche documentate da atto medico.

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