L'auspicio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è che l'Iva per gli e-book al 4%, introdotta dall'Italia con la legge di Stabilità 2015, diventi una regola condivisa da tutta l'Unione europea. Dove, invece, le norme vietano la possibilità di applicare un'Iva ridotta a qualunque servizio fornito per via elettronica. Come gli e-book, per l'appunto.
L'invito del capo dello Stato è comprensibile: equiparare – dal punto di vista fiscale – gli e-book ai libri cartacei potrebbe aiutare il mondo editoriale ad offrire un prodotto ad un prezzo ancora più contenuto. Del resto molti sono i vantaggi economici offerti da un libro digitale: non richiede di essere stampato, stoccato e trasportato; tutte operazioni che pesano per il 13% sul prezzo di copertina.
Gli e-book, prodotti economicamente più convenienti rispetto ai libri tradizionali, potrebbero favorire il ritorno ad un'abitudine sempre meno diffusa: la lettura. Secondo l'Istat, ad esempio, nel 2014 gli italiani con più di 6 anni che hanno letto almeno un libro all'anno sono passati dal 43% dell'anno precedente al 41,4%. Tra il 2010 e il 2014 si sono 'smarriti' 2,6 milioni di lettori: il 10% del totale.
Tra i tanti italiani, che non hanno rinunciato al piacere di leggere un libro, una quota ha deciso di ricorrere al prestito (nel 2013, osserva il Centro per il libro e la lettura, la percentuale di chi aveva letto un libro era superiore a quella di chi ne aveva acquistato uno: il 43 contro il 37%) oppure ha preferito utilizzare un e-book. Secondo i dati Istat, infatti, nel 2014 il 13,1% della popolazione ne ha letto almeno uno: in crescita rispetto all'anno precedente. A restare stabile, semmai, è la spesa sostenuta per l'acquisto dei libri.
Nel corso del 2014, secondo una rilevazione condotta da Nielsen, gli italiani hanno sborsato 1,452 miliardi di euro. La maggior parte dei quali (1,2 miliardi) è stata utilizzata per acquistare libri cartacei nei diversi canali di vendita (librerie, librerie on-line, grande distribuzione). Una spesa di gran lunga inferiore rispetto a quella sostenuta per l'acquisto degli e-book (51,7 milioni di euro, +39,4% su base annua) e degli e-reader, che – stando ad una stima provvisoria di Assinform, che esclude i tablet – sono costati agli italiani 111 milioni di euro. Infine, la spesa per i prodotti collaterali – ovvero ciò che serve a leggere – ha toccato i 54,3 milioni di euro.