Ebola,medici:infermiere contagiato è lucido Altre tre persone in quarantena a Sassari
E' stato deciso di tenere sotto stretta osservazione le persone con cui l'uomo è entrato in contatto dal momento in cui ha avvertito i primi sintomi
Le condizioni dell'infermiere sardo contagiato dal virus Ebola non sono critiche. Lo hanno affermato i medici dell'ospedale Spallanzani di Roma in conferenza stampa. "Al momento della presa in carico - hanno spiegato - il paziente era febbrile, lucido e collaborante". La possibilità che l'infermiere abbia contagiato qualcuno in Italia è 'trascurabile'", ha precisato il direttore scientifico dell'istituto Giuseppe Ippolito.
Ebola,medici:infermiere contagiato è lucido Altre tre persone in quarantena a Sassari
Per la cura dell'infermiere 37enne di Sassari si sta valutando anche l'utilizzo di plasma di un donatore guarito. "Abbiamo già contattato il Centro Nazionale Sangue e stiamo valutando tutte le opzioni terapeutiche, in accordo con il centro di coordinamento dell'Oms", ha spiegato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani di Roma..
Tre persone in quarantena a Sassari - Intanto la struttura clinica interaziendale che ha gestito l'emergenza legata all'infezione da virus Ebola contratta in Sierra Leone dall'infermiere sassarese di 37 anni ha disposto un periodo di quarantena per altre tre persone. Lo ha riferito l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.
Stando agli studi sin qui compiuti, l'Ebola non è contagiosa sino a quando chi ha contratto il virus non presenta i sintomi tipici, ad iniziare dalla febbre alta. E' questo il motivo per cui sono state sottoposte a quarantena solo le persone con cui l'infermiere di 37 anni, che in Sierra Leone aveva prestato servizio come volontario per un'associazione umanitaria, è entrato in rapporto da domenica mattina, quando ha avvertito i primi sintomi, a lunedì pomeriggio, quando è stato ricoverato.
Test negativo su caso sospetto a Milano - I test sulla donna della Sierra Leone, arrivata al pronto soccorso dell'Ospedale Sacco di Milano, hanno dato esito negativo: non si tratta di ebola. La donna, in attesa dei risultati degli esami del sangue, era stata tenuta in isolamento all'interno del pronto soccorso del nosocomio lombardo, che è, insieme allo Spallanzani di Roma, centro di riferimento nazionale per ebola. La paziente si era presentata alle cure dei sanitari con sintomi influenzali, ma l'allerta ebola era subito scattata, dal momento che la donna era rientrata ai primi di maggio da una zona considerata a rischio.
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