ESCLUSO IL TERRORISMO

Deraglia treno a Philadelphia: morti e feriti Tra le vittime anche un 41enne italiano

Il convoglio della Amtrak era in viaggio da Washington a New York. Almeno 130 persone in ospedale. Esclusa l'ipotesi di terrorismo. Il nostro connazionale si chiamava Giuseppe Piras ed era negli Stati Uniti per lavoro

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Un treno dell'Amtrak in viaggio da Washington a New York con 238 passeggeri e 5 membri d'equipaggio è deragliato a Port Richmond, nei dintorni di Philadelphia: almeno 7 persone sono morte, 130 i feriti. La causa del deragliamento è stata l'alta velocità. Tra le vittime c'è anche un italiano: Giuseppe Piras era negli Stati Uniti per lavoro.

I soccorritori arrivati rapidamente sul posto hanno trovato quattro corpi all'interno del treno, due all'esterno, tra i rottami, mentre una persona è morta dopo il ricovero in ospedale.

Una vittima italiana - Tra le vittime figura anche Giuseppe Piras, che era negli Usa per lavoro, secondo quanto ha detto il console generale di Filadelfia, Andrea Canepari, a cui lo ha comunicato ufficialmente il sindaco di Philadelphia, Michael Nutter. Il console Canepari ha spiegato di aver parlato con la famiglia di Piras in Italia, che fino all'ultimo ha sperato che il proprio familiare non fosse sul treno. Dopo una serie di controlli con la polizia locale e con gli ospedali di Philadelphia in cui sono stati ricoverati gli oltre 200 feriti è purtroppo giunta la conferma: Piras era sul treno ed è tra vittime dell'incidente.

Piras, 41enne di Ittiri (Sassari), era un commerciante di vino e olio. Si trovava negli Stati Uniti per lavoro e ha preso il treno dell'Amtrak per raggiungere alcune attività commerciali. La sua famiglia è molto conosciuta a Ittiri dove ha un frantoio con oleificio, mentre il padre ha gestito un bar proprio davanti al municipio. La notizia ha scosso la comunità.

Uscito dai binari - In base ai risultati delle prime indagini, il treno è uscito dai binari mentre affrontava una curva. Si è piegato improvvisamente da un lato, ed è deragliato. E all'interno delle carrozze si è scatenato l'inferno. Nell'urto decine di persone sono state scaraventate una sull'altra, e centinaia di oggetti vari, come telefoni o computer o valige, sono stati catapultati ovunque, come hanno raccontato alcuni dei sopravvissuti, molti dei quali sono emersi dai rottami coperti di sangue e sotto shock, ma comunque sulle loro gambe.

"Abbiamo medicato in ospedale oltre 200 persone", ha detto Samantha Phillips, direttrice dei servizi d'emergenza cittadini. Tra i feriti c'è anche il conduttore del treno, che ha già riferito la sua versione alla polizia, mentre il sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, ha detto che la Amtrak ha recuperato la cosiddetta scatola nera dalla locomotiva. Secondo l'ente Usa per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board), a causare l'incidente è stata senza dubbio la velocità eccessiva: in quel tratto il treno andava a oltre 170 chilometri orari, invece degli 80 consentiti. Ma al di là della velocità, c'è chi punta il dito anche contro le infrastrutture obsolete, e contro le responsabilità della politica che non fa nulla per migliorarle. Sulla linea della costa Est negli ultimi quattro anni ci sono già stati venti deragliamenti, sottolinea il Washington Post.

La Casa Bianca a sua volta accusa i repubblicani di aver bloccato i fondi per ristrutturare la rete dell'Amtrak. Il presidente Obama aveva proposto di incrementare le risorse di un miliardo di dollari, portandole a 2,45 miliardi, mentre il bilancio presentato dalla destra, ha sottolineato il portavoce Earnest, prevede un taglio di 252 milioni di dollari.

Azionato il freno d'emergenza - Prima di imboccare la curva fatale il treno deragliato andava a 106 miglia orarie (oltre 170 chilometri orari). A quel punto è stato inserito il sistema frenante di emergenza che avrebbe dovuto ridurre la velocità a 50 miglia (poco più di 80 chilometri orari). Ma tutte le sette carrozze del convoglio, più la motrice, sono state sbalzate fuori dai binari a una velocità di 102 miglia (164 chilometri). Questa la ricostruzione delle autorità Usa al termine delle indagini preliminari.