Un gruppo di ricercatori dell'Università di Washington ha messo a punto una app in grado di controllare la qualità del sonno e di svelare la presenza di eventuali apnee notturne, potenzialmente molto pericolose per la salute umana. Stando ai risultati dei primi test, il nuovo sistema riesce a tracciare il respiro del paziente in modo accurato al pari di una polisonnografia, l'esame più comune per monitorare il sonno dei pazienti.
I vantaggi - ApneaApp - questo il nome dell'applicazione - è in grado di restituire lo schema notturno del respiro analizzando le sole onde sonore, senza la necessità di ricorrere a sensori e macchinari sofisticati. In questo senso i vantaggi rispetto alla polisonnografia sono molteplici, soprattutto per il paziente. Innanzitutto non c'è la necessità del ricovero in ospedale, indispensabile per l'esame del sonno tradizionale. Inoltre l'app permette un monitoraggio costante notte dopo notte, mentre la polisonnografia ovviamente si fa una volta sola.
Come nei pipistrelli - Il meccanismo di funzionamento della nuova app, spiega la coordinatrice dello studio Rajalakshmi Nandakumar, è molto simile "al modo in cui navigano i pipistrelli, che inviano dei segnali sonori che colpiscono un bersaglio". E' lo stesso smartphone a inviare onde sonore non udibili dall'orecchio umano che "rimbalzano" sul corpo e vengono nuovamente catturate dal microfono del telefono, che le analizza. A patto però che il tutto si verifichi entro il raggio di un metro, a fronte di qualsiasi posizione del paziente. Conclusa la fase di sperimentazione, si prevede che l'app sarà a disposizione dei consumatori nel giro di un paio di anni.