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Pd, Boschi: "Nessun rischio di scissione" Duro scontro con i sindacati sulla scuola

Il ministro: "In mano a loro non funziona". La Cgil: "Disprezza la democrazia"

agenzia

"Onestamente non vedo un rischio scissione". Lo ha affermato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, dopo il dissidio interno al Pd sull'Italicum. "Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza, pur in dissenso sulla legge elettorale, hanno detto giustamente che non vogliono lasciare il Pd, perché questa è casa loro. L'addio di Pippo Civati - ha aggiunto - resta un caso isolato. Non ci saranno altri che lo seguiranno".

Pd, Boschi: "Nessun rischio di scissione" Duro scontro con i sindacati sulla scuola

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"Civati vota contro da quanto ha perso le primarie" - "Civati - ha aggiunto - da quando ha perso le primarie ha cominciato a votare contro il governo, ma questa non è comunità. In una comunità si rispettano le regole e si lavora tutti insieme, e si sta insieme in campo".

"Principio di dittatura? Berlusconi ha esperienza" - La Boschi ha poi risposto all'attacco fatto dal leader di Forza Italia al governo Renzi: "Ci siamo sentiti dire che il governo vuole una legge antidemocratica, che siamo ad un principio di dittatura. Silvio Berlusconi lo ha detto anche ieri: 'siamo vicini a una deriva autoritarià e lui ha esperienza...".

"Italicum? In Gb Cameron ha avuto la maggioranza col 36%" - Il minstro si è tolta "un sassolino dalla scarpa" a proposito delle polemiche che hanno accompagnato la legge elettorale. "Abbiamo visto l'elezione di Cameron in Gran Bretagna: ha vinto e ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, con il 36% dei voti, non con il 51%. Se il Pd avesse preso la maggioranza con il 36% - ha sottolineato - sarebbe stato costretto a sottoporsi al giudizio dei cittadini nel turno di ballottaggio". "Ma non ho sentito nessuno dire che in Gran Bretagna c'è una dittatura. Mentre si sprecano i commenti sull'Italicum".

"Italiani non perdonerebbero se tutto all'aria" - "Il Pd è l'unica risposta per poter cambiare il Paese. Non credo che gli italiani, e soprattutto il popolo del Pd, ci perdonerebbero se mandassimo all'aria tutto. L'abbiamo fatto con Prodi e l'Ulivo, non vogliamo ripetere gli stessi errori", ha concluso.

Scuola, "non funziona se in mano ai sindacati" - Il ministro ha poi parlato anche di riforma della scuola. "Non è un prendere o lasciare", ma "quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono. La scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no".

La Cgil: "Conferma di disprezzare la democrazia" - "La dichiarazione della ministra Boschi conferma l'arroganza e il disprezzo della democrazia", ribatte il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo. "La scuola non è dei sindacati ma nemmeno proprietà privata del governo. E' del Paese e di chi quotidianamente garantisce alle nuove generazioni di avere una istruzione all'altezza dei tempi".

Fassina: "Tristezza la Boschi come la Gelmini" - "Che tristezza la ministra Boschi, parla come la Gelmini nel 2008. Il governo è incapace di comprendere la scuola. Fa danni enormi al futuro dei giovani". Lo scrive su twitter il deputato del Pd, Stefano Fassina.

Brunetta: "Povera Boschi, troppo potere a chi ha studiato poco" - Non si fa attendere nemmeno la replica degli azzurri alle dichiarazioni su Berlusconi. "Povera Boschi, troppo potere e visibilità per chi ha letto e studiato poco come lei", dice il presidente dei deputati di FI, Renato Brunetta. "Le ricordo che Berlusconi ha vinto le sue ultime elezioni con il 48% in maniera netta e senza brogli, quando ha vinto il Pd il sospetto di brogli c'era". "Renzi ha una deriva autoritaria - ha concluso Brunetta - che l'Italia ha compreso e contro la quale noi ci batteremo in Parlamento".

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