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Lodovica Comello è "l'Asciugona": "Racconto la maternità così com'è, tra gioie e disperazioni"

L'attrice e conduttrice, dopo aver raccontato la gravidanza nella prima stagione della serie in podcast, torna con il suo piglio ironico e irriverente. Tgcom24 ne ha parlato con lei

di Massimo Longoni

© Slavica Veselinovic

Dopo aver raccontato con ironia e brio il periodo della gravidanza, Lodovica Comello, mamma di Teo da 4 mesi, torna per raccontare la maternità così com'è, senza imbellettamenti o reticenze . Dal 22 luglio è infatti online il primo episodio de "L'Asciugona 2", serie in podcast e vodcast. "Racconto quello che mi sarebbe piaciuto sentirmi dire prima di partorire - dice a Tgcom24 -. Senza nascondere la realtà". 

Se la prima stagione di questa serie prodotta da Dopcast era stata baciata dal successo con oltre 3 milioni di views e ottimi ascolti sulle principali piattaforme digitali, l'atteso sequel è partito subito in quarta, andando in testa nelle tendenze dei podcast su Spotify e altre piattaforme streaming. Con cadenza settimanale, nei 10 episodi che saranno pubblicati, la conduttrice e attrice friulana affronterà temi
scottanti a partire da “The Real Story”, ovvero come sono andate veramente le cose durante il fatidico parto rispetto a come se l’era immaginato… Il racconto della nuova Lodovica versione mamma continuerà affrontando argomenti come l’allattamento, i cambiamenti fisici e psicologici e la nuova vita a tre, il tutto condito da ironia e irriverenza.  Essenziali per affrontare le difficoltà di questa nuova fase della vita... "Non mi voglio sbilanciare a dire che il peggio è già passato, ma già aver superato il primo mese, che è una tappa decisamente tosta, è già un bel traguardo - spiega -. Ma so che ci aspettano ancora molte tappe interessanti. Ma se siamo sopravvissuti a un neonato in quarantena...

Hai scelto il momento migliore per partorire: è arrivato Teo ed è scattato il lockdown nazionale. La sua presenza ti ha aiutato a sopportare meglio questa situazione straordinaria?

Io dico sempre che una sorta di quarantena l'avremmo fatta a prescindere. In realtà è stato formativo. Con il fatto che eravamo chiusi in casa, il lavoro era fermo e non potevamo vedere altre persone, io e Tommy (suo marito, il produttore Tomas Goldschmidt - ndr) eravamo completamente dedicati a lui 24 ore su 24. Ed è stato un corso accelerato per genitori. Abbiamo fatto squadra e ne siamo usciti indenni senza l'aiuto di nonne, mamme, zie...

E' stato pesante?

In alcuni momenti si, è naturale. Ma allo stesso tempo lo abbiamo vissuto come un grande privilegio. E' raro che qualcuno riesca a viversi la propria famiglia in modo così intimo. 

L'arrivo ha dato lo spunto per la seconda parte dell'Asciugona. Quando hai iniziato a lavorarci?

Con un bambino in braccio arrivano ogni giorno milioni di spunti. Mi sono concentrata su ciò che ha caratterizzato i primi mesi. L'aspetto della novità, l'allattamento.. il sonno, la stanchezza cosmica... Per non parlare della rivoluzione della casa e di quella coppia. Cosciente del fatto che non abbiamo ancora visto nulla!

Tutto inizia con il parto...

Sì, "The Real Story" è il primo episodio. Cioè come è andata in sala parto. Io avevo fatto una previsione un po' fantasiosa ma la realtà è stata decisamente diversa, più dolorosa e meno cinematografica. Grazie al cielo la natura mi ha aiutata e ha fatto in modo che fosse tutto brevissimo. E' stato comunque un momento emozionantissimo che rifarei mille volte.

In quanto al dopo, c'è qualcosa che ti ha sorpreso rispetto a come te l'aspettavi?

Tutto è stato un po' una sorpresa. Ma ci sono soprattutto due aspetti che mi hanno quasi sconvolta perché non ti preparano. La prima è l'allattamento. Per me è stata tutto tranne che una passeggiata, è risultato dolorosissimo... pianti ogni volta che si attaccava, e c'è voluto un mesetto per trovare un equilibrio.

La seconda?

Nonostante tutto non ero preparata al contatto fisico costante, 24 ore su 24, con questo nuovo essere umano. Non è scontato il passare dall'essere un individuo con la propria autonomia al trovarsi di fronte alla condivisione costante del proprio corpo con questo adorabile "fagotto". All'inizio l'ho anche un po' ripudiato, mi sentivo soffocare, quasi ostaggio di questo bambino. Poi ho capito che io ero tutto ciò di cui lui ha bisogno e mi sono rilassata.  

Le inevitabili raccomandazioni e insegnamenti che arrivano da amici e parenti non ti sono serviti?

Si tende sempre a dipingere un'immagine idilliaca della realtà, non tutti ti raccontano tutto. Della maternità si ama raccontare la parte più felice e tenera. Si ha sempre paura di essere giudicate cattive madri o donne insensibili. Io invece avrei amato che qualcuno ni raccontasse la realtà per com'era, che poi è quello che provo a fare con l'Asciugona.

Che non nasconde nulla...

Assolutamente nulla! L'Asciugona forse scoraggia a rimanere incinta. Scherzi a parte, racconto quello che mi sarebbe piaciuto sentirmi dire prima di partorire.

Come sono i ritmi della tua giornata, adesso. Riesci a ricavarti qualche spazio di libertà?

E' difficile ma ormai Leo ha quattro mesi, inizia a rotolarsi per terra. Riesco a ricavarmi dei preziosissimi quarti d'ora in cui lui gira, gioca con le cose che trova in giro.

E per realizzare i podcast?

Abbiamo chiesto l'aiuto di una baby sitter per una mezza giornata, altrimenti con lui sarebbe stato impossibile pensare di farlo. Ma piano piano ci stiamo assestando. Abbiamo visto che dopo tanto contatto fisico lui stesso cerca degli spazi di indipendenza. Tutte piccole conquiste che è bello vedere.

Per il futuro cosa hai in programma?

Per il momento i programmi sono Asciugona e Teo. Poi in autunno ricomincerò la radio, che avevo abbandonato poco prima del lockdown. Poi tornerà "Italia's Got Talent". Insomma, poco alla volta si tornerà alla normalità. 

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