Milano sta cercando di diventare sempre più accogliente, invogliando le persone a muoversi in bicicletta, per scoprire magari i suoi tanti angoli verdi, i parchi e i giardini.
Tra i più belli ci sono certamente i giardini pubblici intitolati ad Indro Montanelli, il grande giornalista che proprio qui era solito sostare su una panchina prima di recarsi al “Giornale” da lui stesso fondato. Viene ricordato con una statua in bronzo che lo rappresenta seduto su una pila di giornali, il cappotto con il bavero rialzato, l'indice puntato sulla macchina da scrivere, la storica “Lettera 22”, che tiene sulle ginocchia.
Per oltre due secoli sono stati chiamati semplicemente giardini pubblici, o giardini di porta Venezia e sono il primo parco milanese espressamente destinato allo svago collettivo. Si estendono su di un'area compresa tra corso Venezia, via Palestro, via Manin e i bastioni di Porta Venezia. Il loro nucleo originario fu progettato dal Piermarini, più noto come architetto del teatro alla Scala di Milano, e realizzato tra il 1783 e il 1786. Il Parco include anche beni artistici ed architettonici, come Palazzo Dugnani, il Museo Civico di Storia Naturale e il Planetario.
Nei pressi del Museo Civico di Storia Naturale è presente l'Oasi delle farfalle: un angolo di foresta pluviale tropicale, dove volano centinaia di farfalle multicolori. La sistemazione attuale dei giardini risale però alla metà dell'Ottocento con ordinamento all'inglese, creando boschetti, specchi d'acqua, alture e rocce artificiali, statue e monumenti a personaggi illustri e con una fitta vegetazione che crea quella straordinaria atmosfera raccolta che ne fa un luogo incantevole, sito proprio nel cuore di Milano.
Altri giardini e parchi costellano la città, durante la bella stagione sono meta prediletta dei milanesi che vogliono passare qualche ora all'aperto, magari facendo un pick nic o lasciando che i bambini giochino nelle aree attrezzate. Ci sono piste ciclabili su cui pattinare o usare lo skateboard oppure semplicemente correre perché Milano ha scoperto negli ultimi anni, un'autentica vocazione per il running.
Non solo nei parchi ma in tutta la città si possono trovare i draghi verdi, detti anche vedovelle. Sono i nomi con cui vengono chiamate abitualmente le fontanelle pubbliche, draghi perché il rubinetto ha la forma di questo animale fantastico e vedovelle per l'inesauribile rivolo d'acqua che ne sgorga, come le lacrime di una vedova inconsolabile. Sono immutate da ottant'anni, la prima fu installata in piazza della Scala nel 1931 ed è ancora al suo posto.