Altolà dal Garante della privacy alla profilazione degli utenti di Internet, all'attività, cioè, di raccolta ed elaborazione dei dati personali via web, utilizzati per "fotografare" usi e gusti degli internauti e darli, poi, in pasto al marketing. Servirà il consenso informato degli internauti, "ben visibile" nelle homepage dei siti, perché si possano usare dati personali con finalità commerciali. Il regolamento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il regolamento, spiega una nota del Garante della privacy Antonello Soro, si applica a ogni attività di trattamento dei dati personali dell'utente per finalità di profilazione, che sia diversa da quelle necessarie per la fornitura del servizio (ad esempio, i filtri antispam o antivirus, gli strumenti per consentire ricerche testuali). Essa potrà essere effettuata esclusivamente con il consenso informato dell'utente.
Pertanto, l'obbligo che ci sia un esplicito consenso deve essere "ben visibile" già dalla prima pagina del sito e si applica a tutte le informazioni raccolte sull'utente per finalità promozionali, basate sui dati relativi all'uso della posta elettronica, alla navigazione sul web, ai social network, all'utilizzo di mappe o alla visualizzazione di contenuti video.
Non solo, dunque, esplicito consenso per i cookies, ma anche, come sottolinea il Garante, per il "fingerprinting", la costruzione, cioè, di "profili dell'utente sulla base di specifici parametri di impostazione del terminale o sulle modalità del suo utilizzo".
Il consenso, inoltre, una volta dato potrà essere revocato in qualsiasi momento attraverso un link apposito, anch'esso "ben visibile". Non resta che vedere quali contromisure prenderanno i servizi di posta elettronica e i social network per non perdere la grossa fetta di introiti che arriva dalla profilazione online dei propri utenti.