NESSUNA SORPRESA

Italicum, il presidente Mattarella firma la nuova legge elettorale

La riforma approvata dalla Camera non ha sollevato dubbi di costituzionalità da parte del Quirinale. Ma le opposizioni, soprattutto la Lega, insistono sul referendum contro l'Italicum

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la nuova legge elettorale. Il testo dell'Italicum approvato dalla Camera era arrivato in giornata al Quirinale. La legge, secondo il Colle, non solleva quindi problemi di costituzionalità. La riforma, fa sapere il Quirinale, è frutto del Parlamento e non di una decisione della Consulta come per il "Consultellum" dopo il no dei giudici al "Porcellum". Le opposizioni protestano e, anche se divise, lanciano una campagna per il referendum.

I tecnici del Quirinale non hanno dunque giudicato inammissibile una riforma votata dal 60% del Senato e dalla maggioranza assoluta della Camera, con un testo uguale in tutto e per tutto nel passaggio tra le due Aule.

Manifesta incostituzionalità - La prassi consolidata prevede da parte del Quirinale una valutazione di "manifesta incostituzionalità", prassi che rende chiaro che non si può sostituire in maniera preventiva ad una eventuale istruttoria successiva della Consulta. Tra l'altro l'articolo 74 della Costituzione prevede che il presidente della Repubblica, in caso di rinvio alle Camere di una legge, debba accompagnare questo rinvio con un messaggio motivato e che in caso di seconda approvazione sia obbligato comunque a promulgarla.

Ma al di là degli articoli e delle prassi, nonostante il silenzio assoluto del Colle in materia, basta rileggere gli interventi di Mattarella in questi quasi tre mesi passati al Colle per capire quanto sia rispettoso delle prerogative parlamentari, ma anche quanto forte senta l'esigenza di compiere il percorso riformatore.

Le opposizioni pensano a un referendum - Quanto alle opposizioni, l'idea è quella di avviare una campagna per il referendum contro l'Italicum anche se per ora ancora non c'è una strategia univoca. Se la Lega, con alcuni distinguo, insiste con il M5S sul referendum sull'Italicum, FI si divide, con Renato Brunetta pronto a imbarcarsi in questa battaglia mentre Altero Matteoli frena e punta al rilancio politico del centrodestra. Tra l'altro anche nella Lega non c'è chiarezza negli obiettivi. Calderoli ribadisce l'idea di un referendum che abroghi il premio di maggioranza e il doppio turno, ma Salvini dice che con l'Italicum la Lega vincerebbe, parole che lasciano intendere una strategia diversa da quella referendaria.

Italicum, Renzi: "Nessuno ci credeva" - "Una firma importante. Dedicata a tutti a quelli che ci hanno creduto, quando eravamo in pochi a farlo". Lo scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, su Twitter, pubblicando la foto della firma da lui apposta in calce al testo della nuova legge elettorale.

Napolitano: "Raggiungimento importante" - L'Italicum "credo sia stato un raggiungimento importante", ha detto l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. "Io avevo detto quando fui rieletto che consideravo imperdonabile non aver fatto una nuova legge elettorale. Per fortuna questa volta non c'è bisogno di chiedere perdono", ha aggiunto.

Moody's: "Bene l'Italicum, ora avanti con le riforme" - L'approvazione dell'Italicum "potrebbe aiutare a portare stabilità nel sistema politico italiano", anche se il suo successo dipenderà "dalla realizzazione della riforma del Senato". Lo scrive Moody's in un aggiornamento del profilo creditizio dell'Italia, al rating Baa2 con prospettive stabili. Definita una "sconfitta", invece, la decisione della Corte Costituzionale sulle pensioni che "assottiglia i margini fra il deficit italiano e i limiti Ue".