"Mi vergogno che la presidente del Front National porti il mio nome". Così, dopo la sospensione dal Front National, Jean-Marie Le Pen ripudia la figlia Marine, presidente del partito, accusandola di "crimine" e auspica che "perda il cognome di famiglia il più rapidamente possibile".
La battaglia in casa Le Pen ha ormai assunto toni da faida familiare, Marine, che ha in mano il partito, ha di fatto estromesso il padre dal Front National vietandogli di parlare a nome del movimento. Jean-Marie è stato quindi "sospeso temporaneamente", in attesa della tenuta di un prossimo Congresso "straordinario" ma intanto gli sarà ritirata la qualifica di "aderente".
"I commenti o le prese di posizione del presidente onorario non possono in nessun caso impegnare il Front National, la sua presidente o le istanze decisionali": questa la decisione dell'ufficio politico, che "disapprova" le ultime uscite "filo-naziste" di Jean-Marie Le Pen.
"Cambi cognome sposando il suo concubino" - "Può farlo - ha aggiunto - sia sposando il suo concubino, sia forse il signor Philippot (vicepresidente, dichiaratamente gay, ndr) o qualcun altro. Io non voglio che la presidente del Front National si chiami Le Pen".
"Che faccia la sua campagna sotto il nome di Marine Aliot (il cognome del suo compagno, ndr), o Marine Philippot, dal momento che tratta suo padre e il presidente del Front National in modo assolutamente scandaloso".
"Pronto a ripudiare Marine" - Interrogato in particolare sulla sua intenzione di ripudiare la figlia, Jean-Marie Le Pen ha risposto: "Certamente, non riconosco alcun legame con qualcuno che mi tradisce in modo così scandaloso". L'ormai ex presidente onorario del partito ha assicurato che farà tutti i ricorsi giuridici possibili, dal momento che gli aderenti del partito "saranno indignati" per la decisione di sospenderlo.