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Expo 2015, cos'è la Carta di Milano

Alla cerimonia inaugurale dell'Esposizione Universale il premier firma il Protocollo d'impegno alla lotta allo spreco, alla fame e all'obesità

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La ciliegina sulla torta della cerimonia inaugurale dell'Expo 2015 di Milano è la firma del premier Matteo Renzi sulla Carta di Milano, l'eredità culturale dell'Esposizione Universale, che sarà consegnata al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, il 16 ottobre. Il Protocollo propone misure concrete per combattere gli sprechi alimentari, la fame e l'obesità a livello mondiale.

La firma è stata posta da Renzi, alla fine del suo intervento alla cerimonia inaugurale di Expo, su un tablet, che era tra le mani di una delle bimbe del coro, presenti sul palco.

La cosiddetta Carta di Milano è una proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano a tutti ed è il frutto di un ampio dibattito nel mondo scientifico internazionale, civile, imprenditoriale e istituzionale sul sistema alimentare globale e sulle sue contraddizioni, che ha preso piede, per volontà del Governo, nell'inverno scorso sul tema di Expo: "Nutrire il pianeta, energia per la vita".

Dieci gli obiettivi del manifesto, tradotto in 19 lingue: diritto al cibo sicuro e nutriente, contrasto degli sprechi, difesa del suolo, promozione dell'educazione alimentare, lotta al lavoro nero e minorile, sostegno del reddito, tutela della biodiversità investimenti nella ricerca, guerra alle frodi, energia pulita.

E quattro i temi affrontati sul diritto al cibo: quali modelli economici e produttivi possano garantire uno sviluppo sostenibile in ambito economico e sociale; quali tra i diversi tipi di agricoltura esistenti riusciranno a produrre una quantità sufficiente di cibo sano senza danneggiare le risorse idriche e la biodiversità; quali siano le migliori pratiche e tecnologie per ridurre le disuguaglianze all'interno delle città, dove si sta concentrando la maggior parte della popolazione umana; come riuscire a considerare il cibo non solo come mera fonte di nutrizione, ma anche come identità socio-culturale.

Il documento si apre con queste significative parole: "Salvaguardare il futuro del pianeta e il diritto delle generazioni future del mondo intero a vivere esistenze prospere e appaganti è la grande sfida per lo sviluppo del 21° secolo. Comprendere i legami fra sostenibilità ambientale ed equità è essenziale se vogliamo espandere le libertà umane per le generazioni attuali e future".

E si conclude con un impegno solenne: "Sottoscrivendo questa Carta di Milano noi dichiariamo di portare la nostra adesione concreta e fattiva agli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite. Un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità".

Tra i firmatari anche la Banca Mondiale, i sindacati confederali, singoli cittadini e numerose aziende e organizzazioni no profit tra le quali la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (Bcfn), tra i promotori della Carta.