VENERDI' L'INAUGURAZIONE

Corteo No Expo a Milano tra blitz della polizia e vetrine e muri imbrattati

La città aspetta l'apertura dell'Esposizione universale con un gran dispiegamento di forze dell'ordine. Alla manifestazione anche i Black bloc

© ansa

Vigilia di Expo decisamente calda a Milano, dove al corteo degli studenti la tensione sale, tra cariche della polizia e black bloc incappucciati infiltrati fra i manifestanti. Vetrine imbrattate nei negozi del centro. Rimpatriati in Germania i tre tedeschi fermati.

Non solo imbrattamenti e danneggiamenti ai danni di banche e società interinali, secondo il tipico copione no global, ma anche una lite intestina tra le anime diverse del movimento, tra black-bloc e giovani dei "collettivi", che hanno sfiorato la rissa. Il momento clou delle protesta organizzata è stato poco prima della partenza del corteo, quando due manifestanti sono saliti sulla struttura dell'Expo Gate, in centro a Milano, ed hanno affisso uno striscione con la frase "grande evento uguale grande bufala. No Expo: un altro mondo è possibile".

Nel pomeriggio, poi, quando sembrava che le acque si fossero calmate per la conclusione della manifestazione (terminata comunque senza violenze di rilievo), un blitz della Polizia di Stato che è entrata in un centro sociale in periferia, il Mandragola, e negli attigui locali di Radio Cane, ha riaperto il confronto con i No Expo. Gli agenti lo hanno messo a soqquadro dopo aver perquisito un appartamento in uno stabile vicino, in cui era stato trovato del materiale atto a offendere, e una traccia che ha portato gli investigatori nel luogo di aggregazione sociale, già entrato nel mirino degli inquirenti in passato per alcuni incontri tra anarchici poi coinvolti nelle indagini No-Tav. Alla fine è stato trovato un borsone pieno di mazze ferrate, coltelli, caschi e altro: un attivista, una ragazza di 20 anni che ha aggredito un poliziotto, e altri 10 antagonisti (tra cui 5 ragazze) sono stati denunciati, a vario titolo, per occupazione di edificio e resistenza.

Per tutto il giorno, inoltre, è proseguita l'attività del Campeggio internazionale No Expo, destinato ad "ospitare tutti i manifestanti non residenti in città". Al momento, però, l'area al centro del Parco di Trenno, nelle periferia Ovest della città, non tanto distante da Cascina Merlata, una delle porte di accesso all'Esposizione universale, non è ancora piena.

Il dato più significativo sul fronte delle preoccupazioni per l'ordine pubblico che emerge dalla seconda delle cosiddette 'Cinque giornate' (per ricordare quelle risorgimentali, ndr) proclamate dai movimenti No Expo, è probabilmente la profonda spaccatura tra i gruppi di antagonisti di altre città e le squadre di black-bloc stranieri, da una parte, e i centri sociali e gli studenti milanesi dall'altra. Questi ultimi, infatti, si concentrano su un obiettivo più 'politico'.