Ci sono parole che non andrebbero mai pronunciate rivolgendosi a un figlio. Lo psicoterapeuta Francesco Altorre spiega cosa non bisognerebbe dire al fine di mantenere la relazione madre-figlio sana, costruttiva e felice. Senza mai sminuirsi a vicenda, senza imposizioni, ma trasmettendo invece amore per la vita.
1 - Non vali niente - Un'affermazione del genere è terribile in generale, figurarsi se viene pronunciata da una mamma. Questo tipo di comportamento va ovviamente a ledere l'autostima dei figli, ma non solo. La percezione di non contare e non saper fare è talmente difficile da credere per un ragazzino da poter portare a screditare completamente la madre.
2 - Non deludermi - Sembra una frase quasi innocua, ma non lo è. Dire queste parole ai propri figli significa trasferire loro l'idea che sia sempre necessario compiacere l'altro. E siccome ciò non è umanamente possibile, chi cresce con tale aspettativa tende a sviluppare un'identità “di facciata” nascondendo la propria personalità e i desideri più autentici. Questo processo è decisamente deleterio e può condurre addirittura a sviluppare diversi tipi di psicopatologie.
3 - Copriti, altrimenti ti raffreddi - Un classico dei classici: che sia stata la mamma o la nonna, a tutti è capitato di ascoltare queste parole. Spesso pronunciate invano e, alla luce del parere dell'esperto, a ragione. Che si prenda freddo non coprendosi adeguatamente, infatti, è un concetto che andrebbe appreso con l'esperienza e non insegnato. Inoltre se un ragazzo è sereno, anche se non è perfettamente protetto contro ogni tipo di intemperie, difficilmente si ammalerà. L'apprensione, infatti, indebolisce persino il sistema immunitario.
4 - Non fare la spia - Un diario lasciato incustodito o una pagina Facebook pubblica con i resoconti della vita del proprio figlio sono tentazioni molto forti per una mamma a cui, spesso, è davvero difficile resistere. Invece, meglio farsi forza e passare oltre. Ledere la privacy dei figli, infatti, può causare eventi drammatici perché significa privarli di uno spazio davvero libero, in cui potersi esprimere senza essere giudicati.
5 - Devi farlo - Le regole non vanno imposte, ma proposte. Fare qualcosa che è giusto non perché si deve, ma perché porta benefici tangibili. Imporre le regole, infatti, porta inevitabilmente i figli al gusto della trasgressione. Cosa c'è di più stimolante che infrangere un tabù?
6 - Dimmi tutto - Quante volte le mamme sono spinte a pronunciare queste parole? Soprattutto se si tratta di adolescenti e, ancor più frequentemente, in caso di figlie femmine. Questa richiesta, però, non è legittima perché va a eliminare proprio quel margine di mistero che dovrebbe persistere affinché il mondo interiore dei ragazzi possa mantenersi autentico e stimolante.
7 - Ti racconto tutte, ma proprio tutte, le mie fragilità di madre - La mamma è giusto che sia sincera e che si mostri per quello che è, ovvero un essere umano vincibile e non infallibile. Ma è anche vero che una madre resta pur sempre un punto di riferimento fondamentale per i figli: dunque sarebbe opportuno raccontare di sé e dei propri problemi solo se è il figlio stesso a chiederlo. Mai riversare sui bambini e sui ragazzi problematiche relative alla propria esistenza da adulti, rendendosi completamente fragili e sperduti ai loro occhi.
8 - Ti comporti male con me, sei un maleducato - Questo tipo di frase è davvero molto comune tra genitori e figli. Una mamma, perché il figlio si sottoponga a un'autocritica autentica e costruttiva, dovrebbe invece esercitare il silenzio di fronte a un comportamento ineducato o irrispettoso del figlio. Tutto ciò non vuol dire mostrarsi indifferenti, bensì interrompere momentaneamente ogni tipo di contatto finché non sarà il figlio stesso a venirlo a cercare. A quel punto, si potrà mostrare la propria sofferenza (non delusione) per quanto accaduto.
9 - Tuo padre è… - Esprimere giudizi negativi sul padre dei propri figli, in loro presenza, è un atteggiamento sempre sbagliato. Anche se il papà non è presente o si comporta in modo scorretto, il suo ruolo non andrebbe mai sminuito o “infangato” agli occhi del figlio. Tutto ciò, infatti, può portare un senso di smarrimento non solo nei confronti dei genitori ma proprio verso l'essenza stessa della vita e dell'amore. Per un bambino e per un ragazzo l'idea sana da trasmettere è che nella vita si possa sognare, amare e desiderare. La delusione va, infatti, vissuta con l'esperienza e non trasmessa dal genitore.
10 - Resta sempre con me, la mamma ha bisogno di te - Questo tipo di meccanismo è molto dannoso per i figli perché innesca un attaccamento simbiotico. Comunicare, con le parole o gli atteggiamenti, a un figlio che si ha paura di perderlo e si teme il fisiologico abbandono è un comportamento dannoso perché chiude alla vita, alla possibilità, ai legittimi desideri di libertà e autoaffermazione. In sintesi, si tarpano le ali ai figli esercitando un ricatto emotivo che non ha ragione di esistere all'interno di una relazione sana e serena.