Terremoto in Nepal, due italiani: "Panico totale, e ci aspetta il peggio"
La testimonianza al telefono di un ristoratore e di un cooperante a Kathmandu: "Impossibile stare in piedi, sisma troppo forte"
"Panico, panico, panico". La prima testimonianza raccolta da Tgcom24 dopo il terribile sisma che ha provocato la morte di oltre mille persone in Nepal è quella di un ristoratore italiano. "Oggi è sabato, qui da noi è come la domenica in Europa, un giorno di festa, con le strade quasi deserte - ci racconta al telefono da Kathmandu -. Forse questa è stata una fortuna. Ma durante la scossa più forte è stato il panico. Siamo usciti fuori, ma era impossibile restare in piedi, quindi ci siamo messi tutti per terra. La gran parte degli edifici è crollata. Ora manca la corrente, ma siamo abbastanza abituati, qui la luce viene e va ogni sei ore, ci salviamo con i generatori". Il peggio è alle spalle? "No, al di là delle continue scosse di assestamento è la quotidianità che dovrebbe riprendere da domani a spaventarmi".
Al telefono, il terrore vissuto anche da un cooperante nostro connazionale: "Ci siamo rifugiati dove potevamo, il terremoto è durato molto, e ci sono scosse di continuo. Fino a mezzanotte non possiamo rientrare nelle nostre case. Quelle nuove non sono crollate - precisa -, ma tutta la parte antica di Kathmandu non c'è più, è venuto già praticamente tutto".
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