In 26 casi le operazioni chirurgiche sono state eseguite su parti del corpo errate. In 32 il paziente era giusto ma le procedure errate. In 159 casi è stato dimenticato materiale operatorio all'interno del paziente ed è stato necessario un nuovo intervento. Sono solo alcuni dei numeri della malasanità italiana raccolti tramite il Simes, Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in Sanità. Lo rende noto il ministero.
Si tratta di eventi "avversi" avvenuti negli ospedali italiani tra il settembre del 2005 e il dicembre del 2012 e inseriti all'interno del quinto Rapporto di monitoraggio degli eventi sentinella.
Sono state poi 471 le cadute fatali che hanno portato a morte o gravi danni; 295 i suicidi o i tentati suicidi dei pazienti; 135 i casi di decessi o danni imprevisti dopo gli interventi chirurgici.
E ancora, nel lasso di tempo considerato, 55 casi di malattie gravi o decessi correlati al parto e 79 casi di morte o gravi alterazioni funzionali per errori nella terapia farmacologica, oltre che 72 casi di reazioni trasfusionali per incompatibilità di gruppo sanguigno.
Le segnalazioni, inviate dalle strutture sanitarie e validate da Regioni e ministero della Salute, sono state in tutto 1918: tra queste anche casi di violenze a danni di un operatore sanitario (165) o di un paziente (14) e casi di morte o disabilità di neonati non correlata a malattia congenita (82).
Ben 753 eventi avversi si sono verificati nei reparti di degenza, e a seguire 359 in sala operatoria e 130 in bagno. L'esito in 683 casi è stato il decesso, seguito da traumi conseguenti a una caduta (305) e reintervento chirurgico (203).