Istat: ancora in crescita il commercio estero con i Paesi extra Ue
I tecnici registrano un +13,2% rispetto a marzo 2014. I mercati più dinamici rimangono gli Stati Uniti (+44,1%) e i paesi Opec (+18,3%). Sono invece in forte calo le vendite verso la Russia (-24%)
Continua la forte crescita del commercio estero con i Paesi extra Ue: l'export italiano a marzo sale del 2,2% rispetto a febbraio e del 13,2% rispetto a marzo 2014. Lo comunica l'Istat che registra anche per le importazioni un aumento del 4,8% sul mese e del 9% sull'anno. A marzo l'avanzo commerciale tra l'Italia e i paesi extra-europei è pari a 3,581 miliardi di euro, in deciso aumento dai 2,704 miliardi dello stesso mese del 2014.
I mercati di sbocco più dinamici sono gli Stati Uniti (+44,1%, che si riduce a +32,3% al netto dei mezzi di navigazione marittima) e i paesi Opec (+18,3%). Sono invece in forte calo le vendite verso la Russia (-24%) a causa dell'embargo. Per le importazioni, presentano una marcata espansione Cina (+51,9%) e Svizzera (+20,9%). Al netto della componente energetica (-15,7%), la crescita dell'import dai paesi extra Ue è più ampia e raggiunge il 20,5%, superando la crescita delle esportazioni.
La crescita delle vendite extraeuropee "ampiamente positiva" è "particolarmente marcata" per i prodotti intermedi (+13,1%) e i beni di consumo non durevoli (+11%). L'Istat precisa che, al netto dei prodotti energetici, il surplus si attesta a 6,2 miliardi (era di 5,9 miliardi a marzo 2014).
Coldiretti: export boom in Usa - Aumento record delle esportazioni Made in Italy negli Stati Uniti dove, rispetto allo scorso anno, segnano un incremento del 44,1% sotto la spinta del tasso di cambio euro/dollaro favorevole, mentre crollano del 24% in Russia, anche a causa dell'embargo. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat. "La maggiore competitività per il tasso di cambio favorevole è dunque una opportunità - sottolinea Coldiretti - per sostenere la ripresa economica nell'attuale fase di stagnazione dei consumi interni". "Un sostegno importante - conclude - anche per il settore agroalimentare che realizza fuori dall'Unione europea circa un terzo del valore delle esportazioni, con gli Usa che sono il primo mercato di sbocco extra Ue".
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