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Invidia, una vera malattia: ecco come superarla

Impara a gestire le emozioni negative e a trasformare i pensieri attraverso un approccio più consapevole

-afp

Che cos'è e come si combatte l'invidia? Secondo un team di ricercatori giapponesi può essere considerata al pari di un dolore fisico: a livello neuronale le emozioni negative stimolerebbero, infatti, le aree associate a questo tipo di sensazioni corporee. Eppure provare invidia è qualcosa che accomuna molte persone, quasi tutte, perché agisce sul senso di insicurezza che ognuno di noi può provare specialmente nei momenti più fragili e delicati della vita. Ecco perché la prima regola per gestire l'invidia in modo costruttivo è osservare le proprie emozioni e accettare ciò che esse raccontano riguardo le nostre insicurezze.

Insidiosa e qualche volta difficile da tenere a bada, l'invidia è strettamente connessa alla sensazione di sentirsi inferiori e inadeguati. Spiega il filosofo dell'antichità greca Socrate: “La felicità è sempre soggetta all'invidia: la sola miseria non è invidiata da nessuno”.

È davvero la felicità a costituire la miccia dell'invidioso? In realtà la vita di ogni persona è costellata di gioie e dolori, successi e cadute. Anzi, proprio gli individui che in apparenza sembrano più felici nascondono spesso un'esistenza difficile. Quando si impara ad affrontare le difficoltà con il sorriso sulle labbra è possibile ricavarne una lezione positiva ed elaborare una strategia in grado di migliorare la qualità della vita. Al contrario, chi prova invidia tende a concentrarsi troppo sugli altri dimenticando se stesso.

Gli altri hanno successo e subito si pensa che sia immeritato o che provenga da una questione di fortuna. È capitato anche a te di sentire amarezza al pensiero delle fortune di chi ti circonda? L'erba del vicino sembra sempre più verde, eppure nella vita di tutti i giorni cambiare atteggiamento è possibile. Succede quando iniziamo a interessarci di chi ci circonda e permettiamo a noi stessi di andare oltre, superando la frustrazione verso ciò che non abbiamo. Impara a congratularti e prendere ispirazione dai progetti altrui invece di bloccarti sul fatto che forse avresti potuto fare lo stesso anche tu.

In Giappone un gruppo di ricercatori guidato da Hidehiko Takahashi ha condotto un'indagine presso l'Istituto Nazionale di Scienze Radiologiche di Inage-ku allo scopo di svelare i processi neuronali legati a invidia e “schadenfreude”, il piacere sottile di quando si ride delle sventure degli altri. Le risonanze magnetiche hanno mostrato che l'area celebrale attivata dall'invidia è la stessa di quando ci si fa male, mentre per chi ride dei guai altrui nel cervello si accende lo stimolo del piacere. Secondo le ipotesi del team, che ha pubblicato l'indagine sulla rivista Science, l'invidia, connessa a dolore e piacere, anticamente poteva costituire uno stimolo in grado di potenziare l'attaccamento al gruppo sociale, fattore fondamentale per la sopravvivenza. Oggi non dobbiamo più, almeno in gran parte dell'Occidente, affrontare condizioni esterne così difficili, ma la sopravvivenza rappresenta qualcosa con cui ogni essere umano è costretto a confrontarsi, fin dal primo minuto di vita.

Quando guardi con invidia chi ti circonda ti lasci prendere dall'insicurezza verso la tua esistenza e dimentichi che ogni persona è costretta ad affrontare momenti brutti: ricordalo la prossima volta che ti capiterà. Impara a vedere il lato di bellezza, creatività e originalità presente in chi ti circonda. Vivere gli altri come ispirazione permette di conquistare un senso positivo anche della propria qualità di vita.

Stai provando invidia? Ammettilo, è il primo passo per uscirne. Può essere la promozione di un collega, un'amica diventata mamma, il fratello che sembra essere il preferito della famiglia da sempre: nel profondo tu conosci il motivo per cui ti senti invidioso. Può capitare a tutti, non c'è niente di male, ciò che puoi fare è guardare con onestà questa emozione e chiederti il perché: in te potresti scoprire dolore, paura, rabbia, sensazione di ingiustizia, inadeguatezza.

Focalizza queste emozioni o inizieranno ad avvelenarti da dentro. Entrare in contatto con te stesso ti permetterà di comprendere meglio ciò che ti attrae negli altri e quali sono i bisogni che, invece, è importante realizzare per la tua vita. Smetti di osservare ciò che capita a chi ti circonda e inizia a prestare attenzione a te: diventare persone felici e soddisfatte è una questione di impegno quotidiano. Puoi farcela.

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