Marche poetiche, tour nei luoghi del Leopardi
Da Osimo a Recanati e Tolentino: lento vagabondare fra panorami rinascimentali e borghi silenti, assaporando luoghi e paesaggi
Guido Piovene scriveva che un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie. In effetti, i colli in cui si perdeva lo sguardo inquieto di Giacomo Leopardi meritano di essere esplorati lentamente, assaporandone luoghi e atmosfere. Ecco un itinerario dentro le Marche, un pigro vagabondare di luogo in luogo, da Osimo a San Severino, alla scoperta di bellezze nascoste.
Punto di partenza, Osimo, con le sue suggestive mura, a una decina di km dalla Riviera del Conero, da cui si abbraccia in un sol colpo d'occhio la quintessenza del panorama marchigiano: dai giardini pubblici di Via Saffi è possibile osservare la bellezza del litorale adriatico dominato dal Monte Conero, e la maestosità degli Appennini, dal Gran Sasso ai Monti Sibillini. Scendendo verso sud-est si arriva in breve a Castelfidardo, patria della fisarmonica, dove si possono visitare i laboratori in cui abili artigiani si tramandano da padre in figlio il segreto per costruire strumenti dalle note perfette. Sulla piazza della Repubblica, la principale della città, si affacciano il palazzo comunale, che ospita anche il Museo Internazionale della Fisarmonica, e la chiesa Collegiata di Santo Stefano dove vale la pena di visitare l'antica cripta.
La casa di Nazareth e la leggenda degli angeli - Poco lontano, sulla cima di un colle, la pianura è dominata da una costruzione imponente: la Basilica di Loreto. La tradizione vuole che in essa sia custodita la casa di Nazareth della Vergine Maria, qui trasportata in volo dagli angeli in una notte del lontano 1294. L'attuale basilica fu edificata nel 1468 – su disegno di Giuliano da Maiano e di Antonio da Sangallo – con il preciso scopo di proteggere uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano, la Santa Casa, che ancor oggi si trova al suo interno, proprio sotto la cupola, splendidamente rivestita in marmo con rilievi e statue del Sansovino. La basilica – che ha determinato la storia e la struttura urbanistica di Loreto – ne costituisce ancor oggi il cuore e domina con la sua bianca facciata rinascimentale e l'alto campanile la piazza del paese, chiusa a sud dal Palazzo Illirico e a nord dal Palazzo Apostolico, sede del Museo della Santa Casa. Proprio in questo museo si possono vedere alcuni fra i capolavori assoluti di Lorenzo Lotto, il grande pittore cinquecentesco che divise la sua attività fra la nativa Lombardia e le Marche, dove abbellì con le sue splendide pale gli altari di parecchie chiese. Il Lotto diventa un elemento familiare del viaggio in questo territorio, un filo conduttore da paese a paese.
Uno sguardo all'infinito e al giardino fra i più belli al mondo - Un quarto d'ora di macchina e si raggiunge un'altra cittadina il cui nome è ben noto, e non solo in Italia: Recanati, il natio borgo selvaggio, odiato – amato da Giacomo Leopardi. E' un piccolo gioiello di arte e di storia: adagiata su tre colli, racchiusa da mura, conserva pressoché intatto il suo antico impianto medievale. Qui è d'obbligo un percorso poetico, sulle tracce del Lepardi: dal palazzo paterno, che ospita al suo interno una ricchissima biblioteca, alla la Torre del passero solitario, all'Ermo colle dove compose quella che è forse la sua lirica più conosciuta, L'Infinito. Anche a Recanati, si possono ammirare opere del Lotto, sia nella Pinacoteca che nelle chiese di Santa Maria dei Mercanti e di San Domenico. Da Recanati si scende nuovamente fino alla valle del Potenza e da qui, tornando verso la costa, si prende la deviazione per Potenza Picena, un delizioso borgo arroccato sulla cima di un colle, con torri e palazzi quattrocenteschi, un tempo sede di ben 14 monasteri in cui le monache si dedicavano alla tessitura di sfarzosi damaschi destinati alla corte papale e al restauro di antichi pizzi. Appena fuori dal paese merita una visita il curioso giardino settecentesco all'italiana di Villa Buonaccorsi, costellato di fontane, aiuole, alberelli di agrumi e piante secolari, grotte e statue mitologiche o grottesche realizzate dalla bottega vicentina dei Marinali.
Verso Tolentino - Scendendo ancora verso il mare e percorrendo la statale che lo costeggia, si arriva a Civitanova Marche: tappa perfetta per una cena a base di ottimo pesce. Imboccando la vallata del Chienti, è d'obbligo una sosta all'Abbazia romanica di Santa Maria a Piè di Chienti, dalla singolare struttura a due chiese sovrapposte. Più avanti, dopo qualche chilometro si trova sulla destra l'Abbazia di San Claudio al Chienti del XII secolo, con l'inconsueta facciata a due ordini sovrapposti stretta fra due alte torri. Ultima tappa del nostro itinerario, Tolentino, dove sorge il grandioso Santuario di San Nicolò, edificato fra il XIII e il XIV secolo per onorare il santo taumaturgo, con gli splendidi affreschi trecenteschi del Cappellone.
Per informazioni: www.turismo.marche.it
Per conoscere le condizioni del tempo, visita www.meteo.it
SU TGCOM24