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Milano,rubano carrozzina a disabile

Vittima una donna di 53 anni

Domenica, al ritorno da una gita, aveva sistemato la carrozzina della moglie 53 enne disabile nel sottoscala e, dopo averla presa in braccio, era salito nel loro appartamento. Per le scale, perché l'ascensore era fuori uso. Martedì, la sorpresa: rientrato dal lavoro si è reso conto che la sedia a rotelle era sparita. Succede anche questo a Milano. Allora, non rimane altro che prendere carta e penna e scrivere al ladro: "Spero che tu possa utilizzarla"...

Perché è vero che "il male non si augura a nessuno", come ha detto la signora Anna Da Ros, 53 anni, al Corriere dellla Sera. Ma come reagire di fronte a un tale episodio? Tutto ha avuto inizio domenica. Siamo nella periferia di Milano. Via Rogeredo, per l'esattezza. E' qui che la signora Anna abita insieme al marito. Ed è qui che ogni giorno tenta di condurre una vita normale, anche dopo la malattia che l'ha colpita, costringendola a lasciare l'impiego in una casa editrice e a imparare a convivere con l'handicap. Tanto che nemmeno un ascensore fuori uso, nonostante il palazzo sia di recente costruzione, la convince a rinunciare alla sua consueta gita fuoriporta domenicale.

Al rientro, il marito come al solito sistema la carrozzina nel sottoscala dell'androne, prende la moglie in braccio e si avvia per le scale . "A chi potrebbe far gola una carrozzina da invalidi?", pensa. Che a qualcuno invece potrebbe interessare, lo capisce due giorni dopo. Rientrato dal lavoro, lancia uno sguardo verso il punto in cui aveva lasciato la sedia e non la vede più. "All'inizio non mi è venuto in mente che qualcuno potesse averla rubata", dice. Ma, dopo averla cercata dappertutto, si rende conto dell'accaduto. "All'inizio è stato uno choc, più meraviglia che rabbia",  dice. Il momento della rabbia arriva dopo. Allora la signora prende un cartoncino e lancia un messaggio al ladro. "Spero che tu possa utilizzarla", scrive, prima di metterlo nel punto in cui aveva sistemato la sua carrozzina e prima di lasciarsi andare ad un sorriso, "amaro".

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