Fuorisalone, Daniel Libeskind racconta il colore: "Il mio preferito? L'arcobaleno"
Tutto esaurito alla Statale di Milano per la Lectio Magistralis dell'archistar
Materia e colore, sostanza e disegno. Ha visto il tutto esaurito alla Statale di Milano uno degli eventi più attesi del Fuorisalone 2015: la Lectio Magistralis di Daniel Libeskind. "Il mio colore preferito? Oltre al rosso, sicuramente l'arcobaleno", ha confessato l'archistar. Ma si è parlato anche di sostenibilità e ricerca, senza dimenticare "Future Flowers", l'ultima installazione di Libeskind realizzata con Oikos nel Cortile Farmacia della Statale proprio per il Fuorisalone.
Materia e colore, sostanza e disegno, sono elementi imprescindibili nell'attività progettuale dell'architetto statunitense, che le definisce "essenze stesse della vita". Attraverso il sapiente equilibrio tra luce e materia, l'architettura viene percepita a livello emozionale, secondo una sequenza che sottolinea le diverse qualità che gli spazi e le superfici posseggono. Nulla viene concesso al superfluo né al variare dei gusti e delle mode. L'obiettivo è infatti rivelare l'essenza stessa delle cose, la loro vera sostanza, la loro autenticità.
"Ecco come ho scoperto il colore" - Libeskind racconta come il colore ha cambiato la sua vita. "Da piccolo vivevo in Polonia in una città grigia, senza colore. Poi, durante i miei viaggi, ho scoperto un nuovo mondo, colorato, e ho capito di essere stato cieco per molti anni". L'architetto ha quindi presentato la sua installazione, "Future Flowers", una struttura che, come un accordo musicale segreto e inaccessibile, prende forma nel seducente caos delle linee fluide: una composizione dedicata al piacere della luce, del colore e della magia delle linee rette.
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