Consumer products

Le buone performance dei gruppi del largo consumo mondiale

Nel corso del 2013 le 250 aziende top hanno registrato una crescita del fatturato

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Un settore che non sembra aver risentito troppo del perdurare della crisi economica è sicuramente quello che racchiude i principali gruppi a livello mondiale dei beni di largo consumo. Si tratta di un mercato che, se considerate le prime 250 aziende al top, ha generato un fatturato, nel corso del 2013, di circa 3.130 miliardi di dollari.

Secondo le rilevazioni della Deloitte, riportate nel Rapporto Global Powers of Consumer Products, rispetto all'anno precedente ha riportato infatti una crescita di 0,4 punti percentuali risultando un anno positivo per l'80% dei 250 produttori al top.

Ancora una volta, per il sesto anno consecutivo, Samsung si conferma la prima azienda al mondo per vendite. Il colosso coreano ha totalizzato 178 miliardi di dollari di fatturato, una cifra in crescita del 22% rispetto all'esercizio fiscale precedente. Al secondo posto della classifica si posiziona invece Apple che, con un aumento dei ricavi di quasi il 45%, stacca la Neslè che soffia il terzo posto a Panasonic.

In tutto ciò l'Italia vanta sei gruppi tra i primi 250 marchi al top. Un'eccellenza che ha generato 39,1 miliardi di dollari nel 2013: l'otto percento in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Stiamo parlando di Ferrero, Luxottica, Pirelli, Barilla, Indesit e Perfetti Van Melle.

La Ferrero, grazie ad una crescita dell'8%, a oltre dieci miliardi di dollari di ricavi, riesce a guadagnare due posizioni della speciale graduatoria, portandosi così all'84esimo posto e realizzando così il miglior risultato tra le aziende nostrane.

Ottimi risultati sono stati raggiunti, nell'ultimo anno preso in considerazione, anche da Pirelli, Barilla e Indesit che hanno riportato, rispettivamente, crescite del 7,4%, dello 0,6% e del 2,1%. La Perfetti Van Melle riporta dati confortanti sia per quanto riguarda i ricavi che l'utile netto. Il primo dato si è presentato, infatti, in crescita del 5%, consentendo all'azienda di superare i tre miliardi di dollari. Per quanto riguarda invece gli utili netti, si parla invece di una crescita media (se considerati gli ultimi cinque anni) del 6,3%.

Nonostante i buoni risultati ottenuti dalle sei più grandi aziende aziende italiane, non tutte sono riuscite a migliorare la propria posizione nella classifica, questo perché – spiega la Deloitte – il mercato dell'Eurozona è cresciuto meno rispetto a quello delle altre macro aree del mondo.

Le imprese dell'area Africa-Middle East, per esempio, hanno registrato una crescita media dei ricavi pari al 16,8%, mentre se si guarda all'Europa, la Francia (che ha riportato la crescita maggiore) si è fermata ad un +6,6%.