Uno "strappo" selettivo dei capelli per prevenire la calvizie e stimolare la ricrescita. Secondo uno studio dell'Università della California del Sud, negli Usa, l'eliminazione di determinati bulbi piliferi produce una risposta "positiva" dei follicoli, che dopo il "trauma" aumentano la loro capacità rigenerativa grazie alla secrezione di proteine infiammatorie. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Cell.
Crescita di sei volte superiore - Gli scienziati americani hanno eradicato circa 200 peli da un'area ristretta (circa 3-5 millimetri) sul dorso di topi di laboratorio. E, strano ma vero, proprio questo "trauma" ha prodotto la ricrescita di 1200 peli, cioè una quantità sei volte superiore a quella "strappata". Quando i ricercatori hanno invece allargato a 6 millimetri l'area di eradicazione, la ricrescita non ha prodotto gli stessi risultati.
La risposta immunitaria - Alla base del meccanismo di strappo e ricrescita interviene la risposta del sistema immunitario al trauma subito. Dopo lo strappo i follicoli piliferi, dai quali ha origine il pelo, secernono proteine infiammatorie che attivano l'intervento delle cellule immunitarie. Queste comunicano a loro volta ai follicoli vicini che è ora di far crescere nuovi capelli. Si tratta di una scoperta che potrebbe avere importanti sviluppi nell'ambito della medicina rigenerativa.
I capelli comunicano tra loro - "Abbiamo scoperto come i capelli comunicano in fase di stress" ha spiegato Philip Murray, coautore dello studio. I follicoli che subiscono lo strappo, infatti, non rispondono in maniera autonoma, ma "comunicano" l'esigenza di ricrescita ai loro simili nelle immediate vicinanze. Ecco perché la "terapia" dello strappo non funziona se si allarga l'area di eradicazione di peli e capelli. Se i bulbi danneggiati si trovano a distanze eccessive, la risposta immunitaria è meno coordinata ed efficace e il "sacrificio" dei follicoli iniziali si rivela inutile. L'importante è, quindi, evitare di strappare capelli "a caso".