Bruno Contrada non doveva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa perché all'epoca dei fatti (1979-1988), il reato non "era sufficientemente chiaro". Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Lo Stato italiano deve versare all'ex numero tre del Sisde 10mila euro per danni morali. Lui, oggi 83enne, commenta: "La mia vita à distrutta".
"23 anni di vita devastati non potrà restituirmeli nessuno. Così come i 10 anni trascorsi in carcere", aggiunge Contrada dopo la sentenza.
"In questi anni, terribili per me e per le persone che mi vogliono bene, c'è stata una sofferenza incredibile che si è manifestata in qualsiasi forma: fisica, morale, professionale e familiare. La devastazione totale ha accompagnato ogni giorno della mia vita dal 1993 in poi. Mi è stato tolto tutto. La Corte europea mi ha dato giustizia ma non ci può essere soddisfazione. La giustizia italiana deve recepire questa sentenza. Io voglio giustizia dall'Italia", conclude Contrada.
Già nel 2014 Strasburgo aveva condannato l'Italia poiché, per i giudici Ue, le condizioni di salute dell'ex funzionario dei servizi segreti, nel 2007-2008, non erano compatibili con il regime carcerario.
Chi è l'ex numero tre del Sisde - Il nome di Bruno Contrada fu associato alla strage di via D'Amelio, dove morì il magistrato Paolo Borsellino, e secondo l'accusa fu uno degli uomini-ponte che favorì la cosiddetta "trattativa Stato-mafia".
Iniziò la sua carriera come poliziotto. Già prima di entrare al Sisde, lavorò con Giovanni Falcone e Borsellino. I due magistrati, come anche i suoi colleghi poliziotti Ninni Cassarà e Beppe Montana, pare non si fidassero di lui. Dopo le stragi una serie di testimonianze di alcuni pentiti lo accusarono di diversi favori.
Contrada ha scontato 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa fino al 2012 quando il Tribunale di sorveglianza di Napoli gli ha concesso i domiciliari, all'età di 81 anni, per motivi di salute.
L'avvocato di Contrada: "18 giugno udienza di revisione condanna" - "Ho presentato due mesi fa la quarta domanda di revisione del processo a Bruno Contrada e la corte di appello di Caltanissetta mi ha fissato l'udienza il 18 giugno. La sentenza di Strasburgo sarà un altro elemento per ottenere la revisione della condanna". Lo dice l'avvocato Giuseppe Lipera legale dell'ex numero tre del Sisde. "Ora capisco perché nonostante le sofferenze quest'uomo a 84 anni continui a vivere", conclude Lipera.