Il premio Nobel Günter Grass è morto a Lubecca all'età di 87 anni, a causa di un'infezione. Lo riferisce la sua casa editrice Steindl, via Twitter. Lo scrittore, poeta, saggista, drammaturgo e scultore tedesco, era stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1999. "Il tamburo di latta" fu il libro d'esordio (1959), che lo rese celebre a livello mondiale e da cui fu tratta la sceneggiatura del film omonimo che nel '79 vinse la Palma d'oro.
Dalle Ss al movimento pacifista - Grass, che nacque il 16 ottobre del 1927 a Danzica, in gioventù si arruolò nelle Waffen-Ss, per poi essere catturato dagli alleati e mandato in un campo di prigionia fino a quando non venne liberato nel '45. Cercò lavoro in una miniera dove imparò l'arte della scultura e si iscrisse all'università delle Belle arti, prima a Dusseldorf poi a Berlino. Nel 1960 divenne un intellettuale socialdemocratico e pacifista.
Il dibattito pubblico e l'impegno civile - Nonostante l'età avanzata Grass ha continuato a partecipare al dibattito pubblico con interventi spesso forieri di polemiche anche accese. Recentemente aveva sostenuto che "ci troviamo nella terza guerra mondiale".
Nel 2012, con una poesia civile, che esprimeva critiche nei confronti di Israele, in quanto minaccia per la pace nel mondo - "Quel che deve esser detto" era il titolo del componimento - aveva scatenato una pesante polemica con il governo israeliano, che decise di classificarlo "persona non grata". La reazione del Nobel fu un paragone di Israele con la Ddr.
Le critiche alla Merkel - Lo scrittore tedesco non ha risparmiato neppure Angela Merkel, criticando l'arroganza del suo governo nei confronti dei "Paesi vicini" per le politiche anticrisi, e spendendosi, fra l'altro, per la Grecia.