Nel campo palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco in Siria, assediato dalle forze di Bashar Al Assad e poi dall'Isis, si sta consumando "una nuova Srebrenica". Lo denuncia l'Unicef che è preoccupata per gli oltre 3mila bimbi in pericolo di vita. Il riferimento è allo sterminio di circa 8mila bosniaci musulmani per mano dei serbo bosniaci nel 1995 sotto gli occhi dei Caschi Blu presenti proprio a protezione della popolazione della città di Srebrenica.
L'agenzia dell'Onu scrive di essere preoccupata "per i 3.500 bambini ancora all'interno del campo. Secondo fonti siriane locali, finora circa 2.000 persone sono state evacuate dal campo verso il rifugio collettivo di Tadamoun e altri quartieri a sud di Damasco. E' tuttavia difficile stimare il numero di bambini evacuati".
E Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, spiega che "esattamente il 7 aprile 2014 denunciai che da 187 giorni non si riuscivano a far entrare aiuti umanitari nel campo e che c'erano evidenze di gravi casi di malnutrizione acuta tra i bambini. Oggi, a distanza di un anno, verrebbe da chiedersi "dove eravate"? E' una situazione drammatica peggiorata dall'ingresso dell'Isis che non può essere sempre il pretesto per raccontare drammi che vengono da molto lontano, il campo è sotto assedio da piu' di 2 anni".
L'Unicef aggiunge di aver fornito all'Unrwa mille kit di pronto soccorso, collabora alla formazione del personale della mezzaluna Rossa e ha consegnato circa 10mila coperte alla General Administration for Palestinian Arab Refugees.