I lavoratori stranieri offrono un apporto rilevante alla produzione economica dell'Italia. Solo nel 2014, ad esempio, il numero delle imprese individuali condotte da cittadini provenienti da Paesi extracomunitari è cresciuto sensibilmente rispetto al 2013. L'incidenza dei lavoratori stranieri sul Prodotto interno lordo italiano potrebbe così aumentare.
Dalla rilevazione, condotta da Unioncamere – InfoCamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, emerge che nel corso del 2014 le imprese individuali costituite da cittadini provenienti da Paesi extracomunitari hanno toccato quota 335 mila unità (+7% rispetto al 2013), superando il 10% del totale delle imprese individuali italiane (3,2 milioni).
Tuttavia sono tanti i cittadini stranieri che, una volta giunti nel nostro Paese, hanno trovato un'occupazione senza ricorrere alla costituzione di un'impresa individuale: secondo i dati aggiornati ai primi 9 mesi del 2014, sono oltre 2,4 milioni i lavoratori stranieri presenti in Italia (il 10,8% dei lavoratori totali). E, pur non dimostrandosi immuni alle difficoltà della crisi economica (dal 2007 al 2013, secondo l'Istat, il tasso di occupazione tra i cittadini stranieri è diminuito di 9 punti percentuali contro il 3,2% degli italiani), nel complesso i lavoratori stranieri sono cresciuti numericamente, toccando nel 2014 le 367 mila unità in più rispetto al 2010.
Un fenomeno, quest'ultimo, comune alla maggior parte dei Paesi membri dell'Unione europea: nello stesso arco temporale (dal 2007 al 2013) il tasso di occupazione dei cittadini stranieri per la media dei paesi Ue a 28 è sceso infatti dal 63,0 al 58,7% (- 4,3%). Dati alla mano il calo del tasso di occupazione dei cittadini stranieri è risultato più marcato in Italia, dove l'apporto dei lavoratori stranieri alla produzione economia del Paese è risultato comunque rilevante.
Le oltre 497 mila imprese (individuali e non) condotte da cittadini stranieri hanno fornito un importante contributo al Prodotto interno lordo (Pil) del nostro Paese. Un contributo quantificato da un un recente studio della Fondazione Leone Moressa in 85 miliardi di euro (il 6,1% del valore aggiunto nazionale). Complessivamente, con oltre 123 miliardi di euro, i lavoratori stranieri producono l'8,8% del Pil italiano, con il 45,8% riconducibile al settore dei servizi, il 18,4% a quello manifatturiero e il 13,3% delle costruzioni.