"Pace per la Siria e per l'Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la convivenza tra i gruppi che compongono questi amati Paesi". Lo ha chiesto il Papa nel messaggio Urbi et Orbi. Il Pontefice ha ricordato anche la Terrasanta e alcuni Paesi martoriati dalla guerra: Libia, Nigeria e Sud-Sudan. Infine ha avuto parole per gli studenti cristiani keniani massacrati a Garissa e per l'intesa sul nucleare iraniano a Losanna.
Pace "per la Libia, affinché si fermi l'assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino a favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona". E in Yemen "prevalga volontà di pacificazione".
"La comunità internazionale - ha detto poi a proposito della situazione in Siria e Iraq - non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all'interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati. Pace imploriamo - ha aggiunto - per tutti gli abitanti della Terra Santa. Possa crescere tra israeliani e palestinesi la cultura dell'incontro e riprendere il processo di pace così da porre fine ad anni di sofferenze e divisioni".
"Iran, intesa id Losanna passo per la pace" - "Con speranza affidiamo al Signore che è tanto misericordioso l'intesa raggiunta in questi giorni a Losanna, affinché sia un passo definitivo verso un mondo più sicuro e fraterno".
"Pace per mondo sottomesso a trafficanti di armi" - "E pace chiediamo - ha detto il Papa - per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi, che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne. Pace e libertà - ha detto il Papa, subito dopo aver ricordato la situazione dell'Ucraina, - chiediamo per tanti uomini e donne soggetti a nuove e vecchie forme di schiavitù da parte di persone e organizzazioni criminali. Pace e libertà per le vittime dei trafficanti di droga, tante volte alleati con i poteri che dovrebbero difendere la pace e l'armonia nella famiglia umana. E pace chiediamo per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi, che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne".
"Agli emarginati, - ha detto subito dopo papa Francesco - ai carcerati, ai poveri e ai migranti che tanto spesso sono rifiutati, maltrattati e scartati; ai malati e ai sofferenti; ai bambini, specialmente a quelli che subiscono violenza; a quanti oggi sono nel lutto; a tutti gli uomini e le donne di buona volontà giunga la consolante voce del Signore Gesù: Pace a voi!, 'non temete, sono risorto e sarò sempre con voi!'".