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Kenya, strage di studenti in un college: 147 morti, cristiani nel mirino degli jihadisti

Garissa, il gruppo estremista islamico somalo Al Shabaab ha rivendicato l'attacco. Secondo i testimoni, alcune delle vittime sarebbero state decapitate

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Massacrati e decapitati in stile Isis. La furia jihadista degli estremisti somali Al Shabaab si è abbattuta contro un campus universitario in Kenya, prendendo di mira gli studenti cristiani. Almeno 147 i morti accertati, ancora incerto il numero degli studenti presi in ostaggio, 4 i terroristi uccisi. E' a dir poco drammatico il bilancio dell'attacco dei miliziani legati ad Al Qaeda al college di Garissa, nell'est del Paese.

Kenya, strage di studenti in un college: 147 morti, cristiani nel mirino degli jihadisti

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Militari hanno circondato il campus universitario di Garissa
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Erano da poco passate le 5 e 30 (ora locale) di giovedì mattina quando un gruppo di uomini armati a volto coperto si è introdotto nel campus sparando alla cieca e seminando il terrore tra gli studenti, ancora insonnoliti. E' l'inferno. Le prime testimonianze hanno riferito di colpi d'arma da fuoco seguiti da esplosioni. Agenti e soldati hanno subito circondato gli edifici cercando di mettere l'area in sicurezza.

Separati i cristiani dai musulmani - Dopo avere rivendicato l'attacco, è giunta la notizia della presa degli ostaggi da parte del gruppo estremista somalo. I jihadisti, ha riferito la Bbc, hanno separato i giovani cristiani da quelli musulmani e rilasciato una quindicina di studenti di religione musulmana.

Corpi decapitati - Alcuni sopravvissuti al blitz hanno testimoniato di aver visto "diversi corpi decapitati". "E' stato orribile, gli al Shabaab hanno ucciso molte persone", ha detto sconvolta una ragazza, Winnie Njeri, al quotidiano sudafricano News24. Angosciante anche la testimonianza di un altro giovane, Omar Ibrahim, che ha raccontato di esser "stato salvato dalle forze dell'ordine" e di aver "visto molti cadaveri, alcuni senza testa".

Orrore al campus - Un'orrenda carneficina che ricorda nei modi le brutali violenze compiute dai miliziani dello Stato islamico in Libia, Siria ed Iraq, e le mattanze organizzate dai terroristi nigeriani Boko Haram. Il ministro dell'Interno, Joseph Nkaissery, ha ordinato il coprifuoco nella città di Garissa e nelle contee limitrofe di Wajir, Tana River e Mandera. Il quotidiano Daily Nation ha riferito che almeno 500 studenti, su un totale di 815, erano stati ritrovati, sottolineando però che resta ancora incerto il numero dei ragazzi ancora nelle mani degli estremisti.

Identificata la mente dell'attacco - La polizia ha identificato in Mohammed Mohamud, conosciuto anche come Dulyadin e Gamadhere, quello che è ritenuto essere la mente dell'attacco e ha offerto una taglia di 220mila dollari. Il terrorista è considerato dall'intelligence kenyana il capo delle operazioni degli Al Shabaab in Kenya. E' stato insegnante in una madrassa per diversi anni, prima di unirsi ai jihadisti somali, con i quali ha rivendicato l'attacco del 22 novembre 2014 contro un autobus nei pressi di Mandera, costato la vita a 28 passeggeri non musulmani.

L'attacco al campus è quello con il più alto numero di vittime organizzato dai miliziani somali in Kenya. Nel settembre del 2013 gli stessi jihadisti si resero responsabili della strage al centro commerciale Westgate della capitale, con 67 morti. Nairobi è, secondo gli Shabaab, colpevole di aver lanciato proprio a partire dalla fine del 2011 una campagna militare contro le loro basi nel sud della Somalia.

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