Necessaria alla prevenzione di alcune serie patologie, la vitamina D ha molteplici funzioni tra cui regolare l'assorbimento di calcio e fosforo, importante per una crescita robusta nei bambini. Per questo motivo, nei casi in cui l'assorbimento tramite i raggi solari si dimostra limitato, può essere necessario assumerla attraverso integratori, la cui somministrazione si è però rivelata argomento di dibattito.
I motivi per cui non si ha abbastanza vitamina D dipendono solo in parte dall'alimentazione. Se è vero, infatti, che la si può assumere tramite yogurt, latte, crostacei, salmone e uova; è altrettanto vero che la quantità che si può trarre dal consumo di questi alimenti è molto limitata. Se si vive in una grande metropoli (dove i raggi solari sono bloccati dagli edifici) e si trascorre molte ore della giornata in ufficio, è infatti possibile sviluppare un deficit causato dalla poca esposizione al sole. In tal caso, potrebbe essere utile assumere degli integratori.
I benefici che derivano dall'inserire nella dieta tali integratori alimentari sono svariati: dalla protezione del cuore alla prevenzione dell'osteoporosi, la vitamina D è un vero e proprio toccasana per l'organismo. Le cartilagini e le ossa, come i denti e le unghie, sembrano giovare particolarmente. Ma, attenzione, la quantità necessaria al tuo organismo affinché goda di questi benefici è di 21 nanogrammi per millilitro di sangue. Oltre questa soglia, però, non solo gli effetti benefici si annullano, ma si rischiano delle vere e proprie complicanze.
Una ricerca pubblicata sull'American Journal of Cardiology nel 2012 ha, infatti, dimostrato come una quantità superiore a quella sopra indicata possa essere nociva per il cuore. Il rischio più grande derivante da un'assunzione eccessiva di integratori di vitamina D riguarda i vasi sanguigni: vene e arterie sembrano indurirsi, aumentando le probabilità d'infarto. Altri disturbi ed effetti collaterali in cui si può incorrere a causa del sovradosaggio sono poi tosse, difficoltà a deglutire, stanchezza cronica, tachicardia e vertigini.
Quando si tratta d'integratori di vitamina D il rischio che si ecceda la dose purtroppo è facilissimo, per questo l'assunzione dovrebbe essere subordinata a un'analisi del sangue. Se per gli altri tipi di vitamine, infatti, il sovradosaggio è smaltito in maniera quasi innocua dalle reni, ciò non accade con questa sostanza. Per questoi, chi si sottopone a tale trattamento, dovrebbe seguire sempre controlli periodici al pari di un malato in cura con un medicinale.
Il consiglio è, allora, di fare incetta di raggi solari e di alimenti che contengono la vitamina D quanto più si riesce, e limitare l'assunzione d'integratori solo a un'effettiva e comprovata necessità.