Da venerdì 10 a domenica 12 aprile, Fermignano a pochi chilometri da Urbino ospita il Palio della Rana, un torneo storico giunto alla 51esima edizione che affonda le sue radici in un passato lontano. Tre giorni di festa in cui la città ripercorre il suo periodo di splendore fra rievocazioni storiche, giochi medievali, sbandieratori, giocolieri e le caratteristiche cene nelle taverne.
Il regolamento della gara è molto rigido: il percorso è di 170 metri, da percorrere in corsa libera spingendo una carriola nella quale si trova una imprevedibile rana. L'animale può infatti decidere in qualsiasi momento di "scendere" dall'improvvisato taxi, mettendo fuori gioco lo "scariolante", costretto a fermarsi per raccogliere ( e a volte rincorrere) il dispettoso passeggero. Ogni corridore deve trattare la propria rana come se fosse una bella signora e, qualora saltasse al di fuori della carriola, dovrà raccoglierla con cura e rimetterla al proprio posto. Per la conquista del Palio l'abilità dello “scariolante” è importante tanto quanto l'imprevedibile comportamento del batrace che, al termine della gara, verrà liberato in un apposito spazio a lui destinato. Partecipano alla gara quattro concorrenti per contrada, in un torneo con eliminatorie, semifinali e una finalissima.
A contendersi l'ambito trofeo del Palio, ancora oggi, sono le sette contrade: Cà L'Agostina, Calpino, La Pieve, La Torre, San Lazzaro, San Silvestro, Santa Barbara, rappresentate dai rispettivi “scariolanti” vestiti dalle casacche che raffigurano lo stemma della propria contrada.
Le origini di questa festa risalgono al 1607, anno in cui Francesco Maria II della Rovere, Conte di Montefeltro e Duca di Urbino, istituì il primo Consiglio Municipale di Fermignano, composto da 24 consiglieri dei quali 10 scelti nel Castello e gli altri nelle Ville circostanti. Un grande successo per gli abitanti del Castello di Fermignano che, per celebrare l'evento, la domenica dopo Pasqua si abbandonò ai festeggiamenti. Tra i giochi di piazza spiccavano le corse coi sacchi, la rottura delle pignatte, l'albero della cuccagna e la corsa delle rane in carriola, da cui ha origine appunto il Palio dedicato al piccolo anfibio.
Per gli amanti della cultura, inoltre, Fermignano - famosa per la sua antica cartiera ducale e per aver dato ai natali al grande architetto Donato Bramante - conserva nel suo grazioso centro storico dei gioielli che vale davvero la pena visitare. A partire dalla Torre Medioevale delle Milizie, sull'antico Ponte che attraversa il fiume Metauro, con all'interno modelli lignei sui progetti di Donato Bramante e l'edicola con affresco “Madonna con Bambino” di fine 1400. Di grande interesse sono anche la Chiesa di Santa Veneranda, che custodisce un crocifisso ligneo del 1535, la Chiesa di Santa Maria Maddalena e il nuovo Duomo. Nei dintorni di Fermignano sorgono anche Urbino, culla del Rinascimento, e Urbania, l'antica Casteldurante, famosa per le sue ceramiche. Imponente e maestosa, a pochi chilometri da Fermignano merita una visita la Gola del Furlo, una riserva naturale dove nidificano ancora le aquile.
Durante il Palio si svolgono alcuni eventi collaterali, come il Palio dei Putti, esibizioni di artisti di strada, spettacoli pirotecnici, mercatini e degustazioni gastronomiche a base di prodotti tipici.