Sono passati quarant'anni da quando, il 27 marzo del 1975, Fantozzi Ugo faceva il suo debutto sul grande schermo. Paolo Villaggio nei panni del ragioniere più sfigato dell'universo con Anna Mazzamauro (l'amante) e Gigi Reder (il ragionier Filini) dava così vita alla maschera comica più popolare d'Italia. Sciarpa, scoppola e mutandoni, il film sbancò il botteghino incassando più di 6 miliardi e rimase in prima visione per più di otto mesi.
In realtà il personaggio era nato molto prima in tv, nel 1968, con gli sketch di Villaggio per "Quelli della domenica": si chiamava Fantocci e raccontava le sue disastrose domeniche da impiegato. Poi Villaggio pubblicò una serie di brevi racconti su "L'Europeo" che furono raccolti in un libro: "Fantozzi". Nacque così il primo film, e negli anni la "saga" si arricchì di altre nove pellicole con ben tre registi che si sono alternati: Luciano Salce, Neri Parenti e Domenico Saverni che ha diretto l'ultimo film "Fantozzi 2000-la clonazione".
Lo sfigato impiegato di mezza tacca nel frattempo è entrato nella Treccani e il creatore del personaggio, Paolo Villaggio, ama ripetere: "I quarantenni, cinquantenni sconfitti di oggi mi ringraziano per averli liberati dall'incubo di sentirsi soli. Oggi i Fantozzi hanno fra i 25 e i 40 anni, con capelli alla Balotelli, orecchini, tatuaggi, jeans stracciati. Sono presenzialisti, non hanno una lira in tasca. Prendono droghe, dalla cocaina a quelle nuove. Sono disperati, non vedono un futuro. Al massimo sono precari mentre Ugo Fantozzi aveva lo stipendio fisso".