Anniversari, compleanni, date importanti: da che mondo è mondo sono le donne a ricordarli, con i maschietti che il più delle volte arrancano. Una "superiorità", questa, che ha trovato fondamento scientifico in uno studio della Mayo Clinic, negli Usa, secondo cui la memoria delle donne è più "forte" di quella degli uomini, che accusano un declino cognitivo più rapido dopo i 40 anni. Il "segreto" sarebbe racchiuso negli ormoni femminili - gli estrogeni - che sarebbero in grado di proteggere il cervello.
I ricercatori americani hanno analizzato le capacità cognitive di di 1.246 soggetti, con un'età compresa tra i 30 e i 95 anni. I risultati hanno evidenziato che la memoria per entrambi i sessi inizia a declinare dopo i 30 anni, ma per i maschi il peggioramento è più marcato dopo i 40. Come se non bastasse, lo studio ha verificato che nel "sesso forte" l'ippocampo, la parte del cervello che controlla la memoria, è anche più piccolo rispetto a quella delle donne, soprattutto dopo i 60 anni.
Il ruolo degli ormoni - L'ipotesi dei ricercatori è che il "vantaggio" femminile sia legato alla produzione di ormoni - gli estrogeni - che esercitano un fattore protettivo sui neuroni. Clifford Jack, principale autore dello studio, spiega: "Gli effetti degli ormoni, a cui va aggiunto anche il progesterone, sono già stati evidenziati: ad esempio proteggono le donne nella fase precedente la menopausa dall'ipertensione, ma anche dall'osteoporosi e dalle infezioni del tratto urinario".
Altri studi - Quello della Mayo Clinic non è la prima ricerca scientifica che sottolinea la maggiore capacità mnemonica delle donne. Uno studio dell'Università di Cambridge, ad esempio, ha dimostrato la maggiore difficoltà degli uomini nel processo di recupero e riutilizzo di vecchie informazioni, per ogni fascia d'età. Anche in quel caso le motivazioni sono state ricercate nella produzione di ormoni e nella differenza di attività cerebrale.