Lago di Garda

Il mondo in un giardino, a Gardone Riviera

Sul lago di Garda, un compendio dell’universo botanico, dalle Dolomiti a Giava, nel luogo prediletto dall'aristocrazia della Belle époque

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É conosciuta come la “Città giardino” del Garda e – da oltre un secolo-mantiene orgogliosamente fede a questa sua vocazione. I primi ad innamorarsi di Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda, furono a fine '800 i viaggiatori tedeschi attratti dalla sua vegetazione mediterranea e dal suo clima mite. Divenne dimora invernale per scrittori, artisti, e nobili che si davano appuntamento nelle lussuose sale dei suoi hotel. Gabriele D'Annunzio la scelse come luogo dove trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Ancor oggi Gardone è frequentata per i suoi eleganti alberghi in stile liberty e per i suoi splendidi e curatissimi parchi pubblici e privati, fra cui spiccano due perle assolute, il Parco del Vittoriale e il Giardino Botanico André Heller.

Ricco di piante ed essenze rare, il Giardino botanico André Heller (www.hellergarden.com) è uno dei più affascinanti e inconsueti parchi italiani, frutto com'è della fantasia e dell'estro di due straordinari personaggi, che – un secolo di distanza l'uno dall'altro- vi hanno trasfuso il loro amore per la botanica, la loro passione per viaggi e terre lontane, la loro cultura. A crearlo fu, all'inizio del'900, il naturalista cecoslovacco Arturo Hruska, dentista degli zar, dei Savoia, dei Papi Pio XII e Giovanni XXIII e di molti altri celebri personaggi. Folgorato dalla bellezza del lago di Garda, dal suo clima dolce, dall'elegante e mondana atmosfera che si respirava a Gardone Riviera ai tempi della Belle époque, Arturo Hurska scelse la cittadina (dove era approdato per curare i denti a nobili turisti) come sua patria d'elezione e vi acquistò su un declivo del monte Lavino un terreno di circa 10.000 metri quadri coltivati a vigneto.

Microcosmi naturalistici - Era il 1905. Da naturalista e appassionato di montagna volle creare attorno alla sua casa un ambiente realistico che riproducesse, per quanto possibile, il paesaggio dolomitico, con rocce e ruscelli tra i quali la flora montana potesse nascere e svilupparsi. Ed ecco quindi una grande varietà di fiori, arbusti, alberi alpini crescere rigogliosi attorno alle Cime di Lavaredo, riprodotte in formato bonsai ( sono alte circa 13 m) in quello che ancor oggi è uno degli angoli più affascinanti del parco. Al microcosmo dolomitico seguiranno poi il Giardino alla giapponese meditativo e quello Africano, quello dedicato all'Oriente quello dedicato alla pianura del Centro America. Il giardino vanta più di 3000 specie di piante, cullate una ad una, nell'artifizio di microclimi e habitat diversi ricreati ad hoc grazie a complessi studi, che hanno consentito la convivenza di un'incredibile varietà di piante provenienti da tutti i continenti.

Arte e botanica con Andrè Heller - Dopo la scomparsa di Hruska, nel 1971, il giardino conobbe un certo degrado, finchè nei rimi anni '90 rinacque sotto la direzione di Andrè Heller. Nelle sue mani di artista multimediale e appassionato di botanica, questo giardino abbandonato conquista nuova forma e nuovo nome,arricchendosi con l'inusuale inserimento di installazioni d'arte contemporanea: fra radure ed essenze rare spiccano oggi opere del graffitista americano Keith Hering, di Roy Lichtenstein, di Mimmo Paladino, di Erwin Novak, di Susanne Schmoegner, di Rudolgh Hirt e di altri artisti di fama internazionale. “Quando dal mio balcone o da uno dei boschetti di bambù ammiro lo splendore del Lago di Garda, non posso ancora credere che questo parco volesse proprio me come suo custode e alleato, e io ringrazio come meglio posso, col mio amore” racconta Heller.

Ametiste da record dei primati - Curiosità assoluta di quest'anno, nella parte alta del giardino, due ametiste giganti provenienti dall'Uruguay, unici esemplari esistenti di tale grandezza, considerate terapeutiche ed energetiche. Alte 4 metri, pesanti 4 tonnellate, sono state trasportate da un elicottero che le ha posate su una base di cemento armato.

Per informazioni: www.bresciatourism.it

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