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Strage Tunisi, cadono le prime teste Mandato d'arresto per un poliziotto

Il premier ha deciso di licenziare diversi responsabili del governatorato. Nei guai l'agente incaricato di vigilare il varco di accesso al museo

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A Tunisi iniziano a cadere le prime teste ai vertici delle forze di sicurezza che avrebbero dovuto assicurare l'ordine nelle zone del museo del Bardo. Il premier, Habib Essid, durante una visita sui luoghi dell'attentato, ha notato mancanze a livello della sicurezza in tutta la zona interessata e ha deciso di licenziare diversi responsabili del governatorato. Mandato d'arresto per un poliziotto incaricato di vigilare il varco di accesso al museo.

L'agente non si sarebbe infatti trovato materialmente sul posto di lavoro, al momento dei fatti.

Nel mirino del governo, invece, il capo del distretto della sicurezza di Tunisi, il direttore dell'amministrazione delle unità di polizia della circolazione stradale, il direttore della Sicurezza turistica, il capo del distretto di sicurezza, il capo della brigata dei servizi e il capo del posto di polizia del Bardo e del distretto di sicurezza di Sidi Bachir.

L'incaricato alla comunicazione della presidenza del Consiglio Mofdi Mseddi ha quindi specificato che sono già state effettuate nuove nomine per rimpiazzare i funzionari licenziati. Il premier ha anche deciso il divieto di accesso alla moschea che si trova dietro il museo del Bardo.

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