Arriva al Blue Note di Milano, mercoledì 25 marzo, “Il Signor G e l'amore”, il concerto spettacolo di Rossana Casale incentrato sui brani di Giorgio Gaber aventi come filo comune il tema del rapporto uomo-donna. "Sono uno specchio fedele della coppia - spiega lei a Tgcom24 -, con pensieri che accomunano tutti quelli che ascoltano. La coppia può essere una gabbia ma alla fine in essa sta la salvezza dell'amore".
Uno spettacolo raffinato e divertente, colto e sarcastico, che al lavoro di Gaber mescola testi di Borges e Alda Merini, con la straordinaria vocalità di Rossana Casale a fare da unione. Il pubblico lo ha apprezzato tanto che, pur essendo iniziato ormai da un anno in scia alla pubblicazione dell'album omonimo, “Il Signor G e l'amore” proseguirà oltre le date previste per le molte richieste. Perché Giorgio Gaber è vivo in mezzo a noi. Raramente, dopo il dolore e le condoglianze di rito che accompagnano il momento della scomparsa, un artista continua a essere presente nella vita di un Paese come è avvenuto per lui. Sono tanti quelli che anche in questo momento stanno portando in giro spettacoli incentrati direttamente sul suo lavoro o che al suo teatro-canzone prendono forte ispirazione citandolo espressamente come modello. “Grande merito lo ha avuto anche il Festival Gaber - spiega la Casale -. Quando era a Viareggio ha dato modo agli ospiti stessi di far capire chi era realmente Gaber e ognuno se ne è innamorato portando con sé un pezzetto da restituire al pubblico”.
Perché è impossibile non innamorarsi della sua opera ancora oggi?
Sono testi così intelligenti ed emozionali che mentre li canti pensi che vuoi cantare solo parole di quel tipo, così piene di pensiero, di analisi di sé e della società. Ancora oggi lo senti attuale e presente dentro quel testo. Senza contare la geniale invenzione del teatro-canzone. Ognuno oggi lo fa a modo suo ma il termine di paragone non può che essere Gaber, con la voglia di fare musica e legarla a un testo recitato, dei pensieri e a una forma di teatralità.
Tra le tante canzoni di Gaber ti sei focalizzata su quelle che affrontavano il rapporto uomo-donna. Qual è la particolarità del suo modo di analizzare questo tema?
Si tratta di un modo più realistico che sentimentale. Non c'è giudizio nei suoi testi ma uno specchio fedele della coppia. La cosa bella è che mentre canti queste canzoni sai che ti stai rivolgendo a tutti. Coppie giovani o di lunga data, felici o con qualche problema, tutte hanno pensato quello che lui ha messo in quei brani.
Ovvero?
Che siamo tutti spaventati da questa necessità di stare insieme e da quello che lo stare insieme comporta, ovvero allontanarsi un po' dalla nostra verità. Sicuramente è un sacrificio che affrontiamo volentieri ma c'è un momento in cui dobbiamo venirci incontro. Il punto è che siamo esseri in continuo cambiamento e questo può non andare nella stessa direzione per i due elementi della coppia.
Ne esce quindi una critica della coppia?
Il rapporto di coppia è meraviglioso ma è vero che è una gabbia. La maggior parte della volte diventa una porta chiusa su quello che avviene fuori. E anche nelle coppie che si amano follemente il desiderio di libertà è presente. Il sogno di una coppia perfetta è quello dove si sta insieme rimanendo però noi stessi e partecipando a una vita sociale.
Spesso questa è un'utopia. Il giudizio finale quindi è negativo?
In realtà non è così. So per certo che lui era molto arrabbiato perché alla fine della sua analisi della coppia, dove aveva criticato fortemente l'istituzione matrimonio, avrebbe voluto dire che la salvezza dell'amore sta proprio nella coppia e nel percorso lungo insieme. Perché se la vita spinge ad allontanarci, l'amore vero nasce proprio nel ritrovarci lungo il cammino.
Nello spettacolo esce anche una Rossana meno conosciuta, quando canti “Un corpo stupido”...
Sì, esce la Rossana che ama giocare. E' una canzone molto divertente che racconta dell'uomo che davanti a una donna intelligente che parla e mostra una voglia di conoscersi parlando profondamente, annulla quello che è il desiderio fisico-sessuale. C'è molta ironia e i miei straordinari musicisti la portano a vette altissime.
Hai parlato del valore dei testi e hai menzionato il valore dei tuoi musicisti. Nel rivisitare le canzoni che linea hai seguito per mantenere l'equilibrio tra musica e parole?
Il jazz interviene come forza che libera la musica quando "parla senza parole", quando diventa la continuazione di un discorso nella sua emozione. Qualunque momento apre a degli assoli che non sono fini a se stessi ma prolungano un'emozione che viene suscitata dal racconto. In ogni caso Gaber viene sempre al primo posto e quindi abbiamo fatto tutto con un grande senso della misura.
E' stato difficile mettersi a confronto con Gaber?
All'inizio sentivo una grandissima responsabilità, tanto che mi sono rivolta a un amico attore chiedendogli di darmi una mano. E lui mi ha illuminata dicendo "fai fare tutto a Gaber". Per me è stata la chiave perfetta: sul palco io sto interpretando lui e in questo modo anche io sono più libera di raccontare delle emozioni senza forzarle.
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