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Brunori, da sas a srl per "comprendere un mondo a responsabilità limitata"

Il cantautore è in tour con uno spettacolo dove per la prima volta mescola canzoni e monologhi: "Esprimo sia la mia vena poetica che quella più cinica" dice a Tgcom24

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Si intitola "BRUNORI SRL una società a responsabilità limitata" il nuovo tour che il cantautore Dario Brunori, noto come Brunori sas, porta in giro nei teatri italiani in questi giorni. Uno spettacolo per lui inedito dove alle canzoni si affiancano monologhi. "Non si tratta di vero teatro-canzone - spiega lui a Tgcom24 -, è più una chiacchierata a microfono aperto dove esprimo la mia vene più ironica e cinica".

Brunori, da sas a srl per "comprendere un mondo a responsabilità limitata"

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Il tour è partito il 12 marzo dal teatro Rossini di Pesaro e proseguirà fino al 3 aprile, quando arriverà a Bari. Si tratta dell'unica occasione in cui si potrà vedere Brunori dal vivo in questo 2015, oltretutto in una veste inedita che gli ha procurato qualche agitazione... "Si tratta di una cosa nuova per tanti motivi - spiega -, sia per la scrittura dei monologhi che per l'esecuzione e per lo spettacolo che prevede questi due momenti, quello parlato e quello cantato. Perciò ero un po' agitato".

Temevi che il pubblico non apprezzasse questa nuova formula?
Il mio timore più grande era quello di non comunicare bene il modo in cui dico le cose, che è un modo ironico e leggero che parte dal mio vissuto personale per poi allargarsi. E anche capire se quella cosa funzionava. Io non ho molti pudori, ma non essendo un attore un po' di problemi me li ero fatti.

Il teatro-cannzone era qualcosa che avevi in mente da tempo?
In realtà lo spettacolo non è propriamente teatro-canzone, tanto più se pensiamo a quello di Gaber. Non c'è una parte recitata né le canzoni nascono con quella direzione. Potrebbe essere più assimilabile alla chiacchierata a microfono aperto delle stand-up americane in cui racconto una cosa che in qualche modo è l'estensione, e allo stesso tempo il contraltare più cinico, di ciò che ho raccontato nelle canzoni.

Per esempio?
C'è una parte in cui parlo del mio paesino d'origine, che definisco "la società di persone", usando la metafora commerciale, e poi a corredo ci sono le canzoni in cui ho trattato della mia infanzia. In queste si trova più la parte sentimentale, nei monologhi quella più ironica.

A proposito della metafora commerciale, come mai il passaggio da sas a srl?
Tra una battuta e l'altra mi aveva fatto riflettere la differenza tra società di persone e società di capitali, in più mi stuzzicava la cosa della responsabilità limitata. Mi è sembrata perfetta per descrivere la mia attitudine, in cui c'è questo grande senso di colpa per tutto quello che ci accade intorno e allo stesso tempo non sappiamo bene quanta parte di responsabilità abbiamo.

Questo progetto è limitato alla sfera live o pensi possa trovare sbocco anche in un'uscita discografica?
Non lo so, anche perché discograficamente siamo autonomi. Abbiamo una nostra etichetta. A meno che io non abbia dissidi con me stesso potrei decidere di farlo. Bisogna però tenere conto che è un periodo in cui il supporto è una di quelle componenti con cui si parte ma poi meglio dare spazio ad attività accessorie.

Proprio la crisi del supporto può essere uno stimolo a cercare idee nuove per le esibizioni dal vivo?

Il live diventa fondamentale anche per la vendita del supporto, perché l'acquisto viene stimolato dall'aver visto uno spettacolo dal vivo. Sicuramente è un limite perché l'esibizione dal vivo una volta non era un diktat. Anzi, c'erano artisti come Battisti o Mina che hanno scelto di non esibirsi più dal vivo, oppure c'è anche chi è bravo solo a fare dischi o non ama fare una vita da tour che sicuramente è pesante.

E' difficile sopravvivere nel mondo della musica oggi se non sei una stella internazionale?

Lamentarsi e recriminare serve a poco, bisogna solo capire come funziona. Oltretutto in un contesto generale, in cui la gente non riesce a campare con lavori che non ama, io ho la possibilità di vivere con quella che è una mia passione. Più che altro bisogna capire che non è una semplice questione di lucro. Il vero problema è che con minori risorse quello che soffre è l'aspetto artistico: meno soldi significano meno giorni a disposizione in studio, l'impossibilità di chiamare bravi musicisti per registrare le parti ecc. ecc.

LE DATE DEL TOUR

20 marzo - Perugia, teatro Morlacchi
23 marzo - Bologna, teatro Duse
24 marzo - Mestre, teatro Toniolo
26 marzo - Roma, auditorium parco della musica
27 marzo - Prato, teatro Politeama
31 marzo - Palermo, teatro Biondo
1 aprile - Catania, teatro Metropolitan
2 aprile - Cosenza, teatro Rendano
3 aprile - Bari, teatro Showville

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