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Baby-modella troppo svestita nello spot, nei guai American Apparel

L'ultima campagna firmata dal noto marchio americano è stata messa al bando dall'autorità di vigilanza Usa sulla pubblicità

dal-web

La foto di una ragazzina in tanga in uno spot pubblicitario. E' questo l'ultimo annuncio che scatena l'ennesima bufera intorno al marchio moda American Apparel. L'autorità di vigilanza statunitense sugli spot, l'Advertising standards authority Asa, ha infatti messo al bando quella campagna giudicando "troppo sexy" le foto utilizzate, che raffigurano una giovanissima modella in una mise decisamente discinta.

L'azienda, che ha 270 negozi in tutto il mondo, nel suo passato ha molte vicende di questo genere. Il suo ex Ceo, Dov Charney, era stato licenziato l'anno scorso dopo essere stato accusato di "cattiva condotta". E il brand è diventato famoso negli anni proprio per aver attirato l'attenzione con campagne pubblicitarie molto osé, che mettevano in mostra baby indossatrici che hanno provocato spesso sdegno e proteste dovunque nel mondo.

Dopo Charney, il nuovo Ceo Paula Schneider aveva dichiarato che la sua intenzione era di rendere American Apparel un'azienda migliore. Ma, dopo questa nuova "caduta di stile", sembra che l'obiettivo sia ancora lontano.

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