E' lo sguardo infinito che si apre su una natura dalle linee armoniose che fa delle crete senesi un luogo indimenticabile, da esplorare anche nel tempo di un weekend; il nostro viaggiatore farà tappa in rocche e castelli ridisegnati da battaglie medievali sanguinose, presso fonti d'acque termali miracolose o in punti di contemplazione del paesaggio naturale.
Si lasciano le valigie al Castello di Velona, una fortezza dell'anno Mille, al centro della Val d'Orcia completamente ristrutturato ed oggi sede di un resort dalla vocazione wellness e vinicola (www.castellodivelona.it); qui infatti è stata scoperta la sorgente d'acqua termale più calda della Toscana, che ha permesso di realizzare l'esclusiva “Oli SPA”, orientata su fitoterapia e aromaterapia, e di portare questa preziosa acqua in tutte le suite; inoltre vi si produce un ottimo Brunello di Montalcino e qualche altra etichetta.
Da qui si imbocca la SP14 verso Siena, poi la SR2 e la SP136 fino a Montaperti: “…lo strazio e 'l grande scempio che fece l'Arbia colorata in rosso…” sono le parole con cui Dante nel X canto della Divina Commedia descrive la tragica disfatta dei fiorentini contro i senesi nella battaglia di Montaperti del 1260. Oggi nella grande piana tra il torrente Arbia e il Biena, non più una schiera di soldati, ma un gruppo di cipressi al cui centro si erge un obelisco che, insieme al Parco storico-termale di Montaperti, contribuisce alla commemorazione dell'evento storico. Nella sorgente calda, detta Borra, la gente del posto – e non solo – si immerge per ore, giurando che abbia proprietà miracolose nella cura di qualsiasi male. E si presenta in modo spettacolare: il continuo, millenario, gettito d'acqua ricca di minerali, ha formato un'estesa parete di travertino, adagiata alla quale – in un passato remoto – è stata costruita una casa colonica. Nelle pozze, o meglio nella piscina realizzata qualche anno fa si possono praticare bagni termali, terapeutici, liberamente.
Sono sempre risalenti al Medioevo il ponte della Pia e il vicino Eremo di Rosia, nei pressi di Sovicille. Ci si arriva seguendo la SS73. Il nostro viaggiatore si trova sulla antica “via Massetana” quando da lontano scorge i ruderi dell'Eremo di Rosia, convento romitorio degli Agostiniani risalente al Duecento, punto di riferimento per secoli per viaggiatori e pellegrini. Da vedere la bella facciata dal lato del chiostro ormai perduto. Duecentesco anche il ponte della Pia, che scavalca il fiume Arbia tramite un'unica ardita arcata, ben conservata e percorribile a piedi. A questo punto non può mancare di visitare il vicino borgo di Torri con il suo incantevole chiostro romanico. Siamo in uno dei siti medievali meglio conservati, noto per l'incantevole chiostro romanico, quadrato, all'interno dell'Abbazia di monaci vallombrosiani, costituito da tre ordini di arcatelle sovrapposte, del XII, XIV e XV secolo, rispettivamente in pietra bicroma, in cotto e in legno (ulteriori informazioni su www.comune.sovicille.siena.it).
E' il momento di spostarsi più a sud. Accovacciato su un'altura in posizione dominante, si erge il Castello di Vignoni dell'XI secolo, un borgo fortificato ben mantenuto, da cui si godono scorci mozzafiato sulla Valdorcia. Vi si giunge a piedi attraverso una strada sterrata da San Quirico, oppure da Bagno Vignoni (laddove sorge ancora intatta la grande e splendida piscina d'acqua termale fumante a cielo aperto) attraverso il sentiero in salita interno al parco del resort Adler Thermae. In questo centro termale il nostro viaggiatore si potrà abbandonare all'ambiente elegante in perfetta armonia con la natura circostante, alle proprietà terapeutiche dei fanghi e delle acque che alimentano la raffinata SPA, per poi svagarsi nel fitto programma di vita “outdoor” con la bici (mountain-bike, e-bike o corsa) e a piedi, lungo il nuovo circuito della sentieristica della Val d'Orcia (oltre 200 Km di percorsi segnalati e tracciati con GPS); infine il viaggiatore potrà partecipare alle visite organizzate dal resort presso aziende locali con degustazioni di prodotti tipici (come vini toscani pluripremiati, pici tirati a mano, salumi di cacciagione e pecorini di Pienza) o acquistando artigianato pregiato (terracotta e ferro battuto).
Si riparte. Percorrendo la SR2 il nostro viaggiatore arriva a Radicofani, dove sorge la possente fortezza sulla cima di una rupe a 900 metri, dalla quale si domina tutto il territorio posto fra il Monte Cetona, la Val d'Orcia e il Monte Amiata. Per la sua posizione strategica, proprio sopra ad un antico passo della via Cassia, poi Francigena, fu sempre contesa; era tuttavia pressoché inespugnabile. Oggi è interamente visitabile, compresi tutti i camminamenti sotterranei, le postazioni di tiro ed il Museo del Cassero, che custodisce reperti archeologici dall'età Etrusca al Cinquecento (www.comune.radicofani.siena.it).
Esplora la Toscana con questo video, tratto dall'archivio di "Luoghi di Magnifica Italia"