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Operazione antiriciclaggio, in manette il presidente del Parma Manenti

E' accusato di reimpiego di capitali illeciti. Disposti altri 21 arresti. Tra le persone coinvolte anche dipendenti della Ragioneria generale dello Stato

SportMediaset

Il presidente del Parma Giampietro Manenti è stato arrestato dagli uomini della guardia di finanza nell'ambito di un'operazione antiriciclaggio coordinata dalla procura di Roma. L'accusa nei confronti del patron del Parma è di reimpiego di capitali illeciti. Altre 21 persone sono finite in manette. Sessanta le perquisizioni in tutta Italia: Fiamme Gialle anche nella sede della Ragioneria generale dello Stato a Roma.

Le 22 misure cautelari riguardano soggetti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso Tra gli arrestati ci sarebbero anche dipendenti della Ragioneria generale dello Stato.


Le intercettazioni - "Ottimo dai, praticamente ce lo ricompriamo noi il Parma". Lo dice, in una conversazione intercettata del 13 febbraio, Angelo Augelli parlando col socio Adelio Zangrandi, arrestati assieme al patron del Parma Giampietro Manenti. Dunque i capi della banda a cui si era rivolto Manenti avevano dei progetti a lungo termine per il club.


La reazione del capitano - "Ogni giorno prendiamo bastonate in faccia come tifosi, citta', squadra. Mi auguro che prima o poi tutto questo finisca perché onestamente non ne possiamo piu'". Lo dice il capitano del Parma Alessandro, Lucarelli. Sara' difficile giocare? "E' tanto che e' difficile giocare, non è ora. E' tutto uno schifo".

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