Approda al teatro Nazionale di Milano, dal 17 al 29 marzo, "Brachetti che sorpresa!", il nuovo spettacolo di Arturo Brachetti, dove si mescolano come sempre trasformismo e magia ma nel quale non mancano grosse novità. "Lo spettacolo è una metafora della mia vita, vista come una videogame dove bisogna passare di livello, fino alla maturità - spiega a Tgcom24 -. Se io mi sento maturo? No! Dentro di me c'è un Peter Pan di 14 anni molto agguerrito".
Uno spettacolo che sta girando l'Italia dal 2014 macinando esauriti su esauriti. Un po' perché, a dispetto del titolo rimasto uguale, in realtà le novità in scena sono molte, e un po' per il bisogno della gente di evadere dalla realtà, e nessuno meglio di Brachetti può portare in un regno di stupore e fantasia. In scena con lui ci sono il giovane mago Luca Bono, la coppia Luca & Tino, Francesco Scimemi e Kevin Michael Moore. Ognuno rappresenta una fase della vita di Brachetti, il quale si trova ad attraversare i diversi livelli di un videogame che rappresenta la vita stessa. "E' una metafora - spiega -. Mi trovo a rimettere insieme tutti i pezzi dall'infanzia all'adolescenza all'età adulta. Scopro di trovarmi così al terzo livello e dovrei entrare nel quarto, quello della maturità".
Ti senti arrivato alla maturità?
No, ma me lo dicono tutti e allora tanto vale provarci. Per fortuna ho un Peter Pan 14enne dentro di me che è ancora vivo e vegeto e che mantengo il più possibile. Anche se non è facile perché viene attaccato di conitnuo, soprattutto da coetanei gelosi che dicono “ma insomma quand'è che ti vesti per la tua età, quando cresci e i capelli e questo e quest'altro...". Ma pensate ai fatti vostri!
Ti senti di aver fermato il tempo?
Ho il vantaggio che il mio lavoro mantiene giovani. Quando mi dicono che dimostro meno della mia età rispondo che sono invecchiato facendo un lavoro che mi piaceva e quindi molto più lentamente.
In scena è più facile restare Peter Pan. E nella vita reale?
Un tentativo di diventare maturo in realtà esiste, perché sono produttore dello spettacolo e devo gestire la mia carriera. Tutta una serie di cose che fanno invecchiare, anche se invecchia molto di più mio fratello che si occupa delle cose burocratiche e delle tasse. Ma non è detto che il livello di maturità sia meno sorprendente e meno giocoso. Ci sono dei vecchietti molto divertenti e arzilli.
Che sorpresa devono aspettarsi gli spettatori che verranno a vederti?
C'è l'imbarazzo della scelta, c'è una sorpresa ogni venti secondi. Che sia una risata, una magia o una gag si tratta di uno spettacolo che rispecchia i miei canoni sul teatro del meraviglioso e dell'immaginario.
Ci sono molte novità rispetto alla tourneé dell'anno scorso?
Praticamente è un altro spettacolo. Abbiamo pezzi nuovi. E a parte i cambiamenti di costumi e le ombre cinesi, che sono un mio grande classico, ci saranno una lotta con i laser e un pezzo di sandography, ovvero di disegno con la sabbia. Questra è una cosa che faccio da poco e che mi procura l'applauso più forte della serata. Ormai la gente non si sorprende più solo perché mi trasformo di vestito ma perché faccio cose nuove.
Come è nata la collaborazione con Leo Ortolani, il fumettista creatore di Rat-Man?
La sua capacità di scrivere delle sceneggiature strampalate era perfetta per costruire questa storia tra videogiochi, follia e ironia. Ci sono situazioni veramente fuori di testa. E' una sorta di mondo sospeso.
Tu hai fatto numerose regie, come mai per il tuo spettacolo ti sei affidato a una mano esterna?
Quando sono in scena non riesco ad avere la concezione del tempo e dello spazio. La fatica mi inganna. Magari faccio una cosa faticosissima in scena ma che al pubblico risulta lenta. Davide Calabrese, che viene dagli Oblivion, è molto bravo a bloccare lo spettacolo con dei temi musicali, a mantenere un certo rigore.
PER INFORMAZIONI
Barclays Teatro Nazionale
Via Giordano Rota 1 (Ex Piazza Piemonte) - Milano
Biglietteria dal martedì alla domenica dalle 12.00 alle 19.00
Infoline 02-00640888 dal mercoledì al sabato dalle 15.00 alle 18.00