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Venezia, Casson vince le primarie Pd: sconfitti i candidati renziani

L'ex magistrato, di area civatiana, ha battuto Nicola Pellicani, appoggiato dalla maggioranza Pd e Jacolo Molina, ex consigliere comunale democratico, di area renziana

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Con il 55,62% dei voti Felice Casson è il candidato scelto dal centrosinistra per tentare la difficile impresa di "riprendersi" Ca' Farsetti dopo lo scandalo dell'inchiesta Mose. L'ex magistrato, esponente della minoranza Dem, ha infatti vinto le primarie per il Comune di Venezia, battendo Nicola Pellicani, appoggiato dalla maggioranza Pd (nonché da Massimo Cacciari), e l'avvocato Jacolo Molina, ex consigliere comunale di area renziana.

Nella città lagunare, quindi, si impone alle primarie l'area "civatiana".

La partita è apparsa senza storia già poco dopo l'inizio dello scrutinio, con Casson subito avanti in tutte le zone della città, più in terraferma (dove ha raccolto circa il 60%) rispetto al centro storico, dove i dati quasi definitivi lo danno al 55%. Nella corsa alla candidatura per la poltrona di sindaco, l'ex magistrato era appoggiato anche da Verdi e Prc. E' la seconda volta che Casson cerca di conquistare la poltrona di sindaco di Venezia. Ci aveva già provato nel 2005, ma venne sconfitto per una manciata di voti da Massimo Cacciari.

Casson: "Per Venezia scatta l'ora zero" - "Per Venezia scatta da domani l'ora-zero" ha detto Casson. "La città - ha aggiunto - è in una situazione complicata, per le conseguenze dell'inchiesta Mose e il pesante buco di bilancio". Venezia, proprio in seguito allo scandalo Mose che ha azzerato la precedente giunta rossoverde, è commissariata dal luglio 2014. La guida il commissario straordinario Vittorio Zappalorto, che ha applicato una cura pesante ai conti comunali, tagliando sugli stipendi dei dipendenti e sulle municipalizzate.

Casson: "Ora lavoriamo tutti insieme per far vincere il centrosinistra" - "Bisogna ripartire - ha spiegato Casson -, coinvolgendo le segreteria nazionali dei partiti e il governo, perché una città come Venezia, che è lo specchio del Paese nel mondo, non può essere abbandonata". "E' stata una vittoria bella e netta - ha concluso -, in tutte le zone della città. I miei due "avversari", Pellicani e Molina, sono stati i primi a chiamarmi, ancora a scrutinio in corso, assicurandomi che da oggi lavoreremo assieme per vincere le elezioni, senza alcun problema".

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